| MUSICA
PER I RIFUGIATI Forse non
è un caso che proprio il 2000 abbia visto la realizzazione dei
"Tre concerti per i rifugiati nel mondo", avvenuta con
successo in diverse città italiane. L'inizio del nuovo millennio
era stato in effetti annunciato, pressoché all'unisono, come una
grande occasione per riflettere sui drammi irrisolti che affliggono
il nostro pianeta. Una delle più pesanti eredità che il secondo
secolo ci consegna è proprio il fenomeno delle persone costrette
ad abbandonare la propria terra per sfuggire a guerre, persecuzioni,
massicce violazioni dei diritti umani. Nel tentativo di individuare
nuove forme di sollecitazione della coscienza individuale in merito
a tale problema, l'ACNUR ed il CIR hanno fatto ricorso al mezzo
espressivo per eccellenza, la musica. Forse, senza esagerare,
il nuovo modo per comunicare i diritti umani nel terzo millennio.
Il 30 gennaio a Roma, il 27 febbraio a Milano ed il 16 aprile
a Termoli, le suggestioni di un pianoforte e delle note di Chopin,
Debussy, Ravel, Prokofieff, hanno avvicinato centinaia di persone
alla causa dei rifugiati. Come ogni strumento, il pianoforte realizza
la sua funzione di canale, di tramite, solo quando l'esecutore
si rivela in grado di utilizzare in modo efficace le sue infinite
potenzialità interpretative mettendo in gioco la propria interiorità,
e sempre che l'ascoltatore si renda disposto ad entrare effettivamente
in questa dimensione. Nel corso dei tre concerti, la combinazione
di più elementi, quali la particolare sensibilità che contraddistingue
in genere i fruitori di un concerto, la caratterizzazione estremamente
personale con cui il pianista Marco Morrone ha interpretato brani
di eccezionale valore musicale e la gravità del tema cui l'iniziativa
era dedicata, ha determinato il coinvolgimento profondo ed autentico
di tutti i presenti e la piena comprensione e condivisione del
messaggio di solidarietà che si voleva trasmettere. Circa 7 milioni
e mezzo di lire sono stati complessivamente raccolti. Ancora di
più rispetto al traguardo raggiunto il 2 maggio del 1999 a Roma
presso l'Auditorium del Seraphicum, quando più di cinquecento
persone accolsero l'invito dell'ACNUR e del CIR
ad aiutare i profughi del Kosovo intervenendo al primo dei concerti
che il Maestro Morrone |
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dedicava
ai rifugiati, con una donazione complessiva di più di 6 milioni
di lire. Partita in via sperimentale, quasi come un'avventura, l'esperienza
di un'esecuzione pianistica dedicata interamente alla sensibilizzazione
sul tema del |
diritto d'asilo
ed alla raccolta fondi in favore dei rifugiati si è rivelata una
strada da percorrere utilmente anche in futuro. Ciò si deve, in
gran parte, all'entusiasmo ed alla professionalità con le quali
il protagonista dell'iniziativa ha condotto il suo coraggioso
progetto. Marco Morrone, a soli 25 anni, è un brillante pianista,
ma, prima ancora, un musicista. Oltre che una formazione nel campo
della composizione, vanta infatti la realizzazione di un considerevole
numero di lezioni-concerto ed una ricca esperienza nell'ambito
della direzione di coro. Ha già diretto sei cori di voci bianche,
e la sua spiccata attitudine a comunicare con la musica, maturata
anche attraverso tale attività, vale senza dubbio ad alimentare
ulteriormente la forza espressiva delle sue esecuzioni pianistiche.
La profonda motivazione che lo spinge da |
sempre verso la difesa dei diritti umani, ha poi reso funzionali
molte delle sue esecuzioni alla sensibiliz-zazione ed al coinvolgimento
di un numero sempre maggiore di persone in varie emergenze umanitarie.
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Il 2001 lo
vedrà impegnato in sette concerti, diversi tra loro per il repertorio
scelto e per la formazione nell'ambito della quale si esibirà.
A partire da gennaio, ogni mese fino a giugno, la programmazione
del prossimo anno prevede concerti per piano solo, per coro e
pianoforte, per voce solista e piano. Anche questa volta l'incasso
sarà interamente devoluto in beneficenza in favore dei rifugiati.
Oltre alle città di Roma, Milano e Termoli, ospiteranno i prossimi
concerti Gubbio e Napoli. Va detto, a questo proposito, che senza
la preziosa collaborazione di tutti gli enti locali coinvolti
e delle strutture private che hanno voluto offrire la propria
disponibilità, gli organizzatori dell'iniziativa non avrebbero
mai potuto sperare nei risultati raggiunti. Si ringraziano a tal
fine Padre Michael Vono, Rettore della Chiesa di San Paolo entro
le Mura a Roma, il Dott. Giuliano Adriani, Presidente del Consiglio
di Zona 8 del Comune di Milano, il Dott. Antonino Mai, Assessore
alla Cultura del Comune di Termoli, Don Tarcisio, Parroco della
Chiesa di San Timoteo a Termoli, l'associazione musicale "Euterpe",
l'associazione "ARAMUS", il centro commerciale "Lo scrigno".
Daniela Floridia |
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