L'INVERNO CHE INCALZA
Di raffinata ironia è Quei favolosi anni da cani (Mondadori,
pgg. 240 Lit. 22.000), il romanzo di Michal Viewegh. Divertente ritratto
di un nucleo familiare che si barcamena nella Primavera di Praga. Di
come una divertente famiglia cecoslovacca con sagace umorismo s'arrabatta
nell'arte dell'arrangiarsi per sopravvivere anche all'inverno che incalza…
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"La
solitudine non va temuta", sostiene Paolo Mosca ne Il sale
della vita (Sperling &Kupfer ed. pgg. 154, Lit. 24.900),
"Bisogna anzi darle una mano, colloquiare con lei, perché ognuno
di noi è un piccolo re". Un prontuario insomma, che ci viene dall'autore,
ad uso di chi desidera dominare i conflitti interiori. Un prezioso
manuale, da tenere sempre sul comodino, che porta a condurre la
vita in rosa. Che porta a distogliere lo sguardo, e basterebbe appena…
appena…, al di là del dolore. Anche perché il sale della vita, sottolinea
sempre il bravo Paolo Mosca, ce lo dà la persona che ci |
vuole bene.
Ed è proprio questo tipo di sale, insegna l'autore, che deve servire
a ribaltare il pessimismo in ottimismo. |
GUARDARE IL MONDO
Un vuoto di pieno, di A.M. Chio (Ila Palma ed. pgg. 78,
Lit. 15.000), già il titolo è accattivante. E il messaggio è assai lontano
da ermetismi e sentimentalismi così di moda, il che non guasta. Un libro
urgente come tutti i libri di poesia. Scritto con capacità di sintesi
ed estrema proprietà di lessico, in cui la poesia di Anna Maria Chio
è del tipo che lascia un segno nel lettore, di cui l'autrice ha largamente
approfondito tutta la "linea" del Novecento e l'ha trasfusa nel suo
vivere, nel suo soffrire, quotidiano, offrendo un modo poetico per guardare
il mondo, oggi così impoetico.
IMPERATRICE DELLE INDIE
Nel 1901 si spegneva Vittoria, regina di Gran Bretagna e Irlanda, imperatrice
delle Indie. Era nata nel 1819, si legge in Vittoria,
a cura di Alezandre e de l'Aulnoit (Rizzoli ed. pgg. 524 Lit. 36.000).
Donna determinata, madre di nove figli, superinnamorata del marito principe
Alberto. Una donna che lasciò il segno, una donna che diede l'impronta
ad un'epoca definita "vittoriana". Il tutto delicatamente snocciolato
dagli autori con progressiva pignoleria che incalza a gradevole lettura.
ASSENTE PRESENTE
Spesso le tesi di laurea si trasformano in libro, ma altrettanto spesso
sono libercoli limitati a circolare tra amici o parenti. Non è il caso
di E' ancora vivo! di Francesca Bellino (ed. Sottotraccia,
pgg. 224 Lit. 15.000), in cui la giovane autrice fa risorgere, seppure
sulla carta, il grande Lucio Battisti. Curioso assemblaggio ben documentato
che focalizza un Battisti attraverso ammiratori e bla-bla-bla a ruota
libera della stampa dopo la dipartita. Lucio battisti è più che altro
ora, come sostiene l'autrice, una "resurrezione mediatica" senza precedenti
nella penisola, esplosa in venerazione e adorazione. Un assente presente.
E seguire le forme della sua rinascita a mezzo stampa, già minuziosamente
spiate da Francesca Bellino, è un esercizio fattibile per chiunque l'ami
o possegga un minimo di simpatia per la musica.
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Con
Gli anni struggenti (Mondadori, pgg. 262, Lit. 28.000)
ecco Alberto Bevilacqua tornare al romanzo d'informazione, dove,
con la sua scrittura sempre sciolta, piacevole e scorrevole, cerca
di approfondire, evidenziare, i misteriosi, spesso intangibili,
conflitti tra genitori e figli in una realtà contemporanea. |
ETERNAMENTE IN BILICO
Giovanni Testori, a cura di Fabio Pierangeli e Davide
Dall'Ombra (Gribaudo ed. pgg. 186, Lit. 25.000) è un'eccellente biografia
per immagini che lascia con facilità comprendere l'itinerario artistico
e umano di uno tra i bravi autori italiani del Novecento. Scrittore,
narratore, poeta, eternamente in bilico tra tensione religiosa ed interrogazione
sul valore dell'esistenza. E' solo la morte della madre che gli restituisce
una fede basata sulla fiducia, sull'accettazione del mistero dell'Incarnazione,
e un risvolto della scrittura legata a determinanti testi religiosi.
TANTO DA DIRE, TANTO DA
DARE
Diario di città di Luciana Baldrighi (Sperling & Kupfer
ed., pgg. 284, Lit. 26.000) tratta di curioso, raffinato gossip della
Milano del "salotto bene", di gente che corre, gente che va e gente
che si ferma in galleria. L'autrice si sofferma sui festeggiamenti per
il compleanno di Carla Fracci e sulla prima della Scala, ma anche sull'attività
dell'Università del Volontariato. Racconta insomma, come recita del
resto il sottotitolo, di una Milano che ha sempre tanto da dire e tanto
da dare.