Tra gli strumenti musicali della tradizione giapponese
lo shamisen, strumento a corda della famiglia del liuto, detiene
sicuramente un posto centrale. Originario probabilmente dell'Asia
occidentale, il suo progenitore diretto è il san xian (tre
corde), strumento musicale diffuso nella Cina del periodo Yuan (1271-1368)
che si connotava per una piccola cassa armonica di forma tondeggiante
ricoperta di pelle di serpente, un manico lungo e sottile con tre
corde che venivano pizzicate a mano. Sul finire del XIV sec. il
san xian venne introdotto nelle isole Ryukyu a sud del Giappone,
dove venne chiamato sanshin ed ottenne grande popolarità
mantenendo sostanzialmente inalterate le proprie caratteristiche.
Soltanto verso la fine del periodo Muromachi (1333-1573) esso verrà
introdotto in Giappone andando incontro a quelle modifiche che segneranno
la nascita dello shamisen. Lo shamisen è più grande
rispetto al sanshin, presenta una cassa armonica di forma approssimativamente
quadrata ricoperta di pelle di cane o di gatto e viene suonato con
un plettro di legno o di avorio chiamato bachi. Una caratteristica
importante dello strumento è il suo suono ronzante chiamato
sawari che si genera dallo sfregamento della sua corda più
bassa con una protuberanza della superficie del manico. L'impiego
dello shamisen si diffuse ampiamente nei generi teatrali del kabuki
e del joruri così come in altri numerosi generi musicali
con danza o canto, e venne anche utilizzato dalle geisha nei quartieri
di piacere.
Adamo Ciccarone
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