Michael
Jackson, il re del Pop, nasce il 29 agosto 1958, nella città
di Gary, Indiana, da una famiglia non certo benestante.
Sin da bambino mostra uno spiccato interesse per la musica, che
condivide con tutti i suoi familiari, la madre canta frequentemente,
il padre suona la chitarra, i suoi fratelli lo accompagnano suonando
e cantando. Il padre Joseph Jackson intuisce il talento di cui sono
dotati i suoi figli e decide di costituire un gruppo musicale, i
“Jackson Five” che guidati dal fratello Michael passano
da piccoli show locali ad un contratto vero e proprio con la casa
discografica “Motown” con la quale realizzeranno quindici
album in sette anni; arriveranno in breve ai vertici delle classifiche
e realizzeranno innumerevoli tour.
Michael decide di intraprendere la carriera solista nel 1978. Durante
le registrazioni della colonna sonora del film "The Wiz",
con Diana Ross, del quale incide anche la colonna sonora, conosce
il leggendario Quincy Jones e decide di collaborare con questi registrando
il primo album da solista per la Epic Records/CBS, "Off the
Wall". Il disco raggiunge la vetta nelle classifiche americane
e del mondo intero.
Nel 1982 realizza un secondo album solista, "Thriller"
che rimase in cima alle classifiche per 37 settimane e che fino
ad oggi ha venduto più di 40 milioni di copie.
E’ in questi anni che acquista un enorme ranch in California,
ribattezzato Neverland, attrezzandolo a parco giochi e invitando
ragazzi sempre più piccoli a visitarlo e rimanere ospiti
da lui (come è emerso in una sua recente confessione televisiva
in una tv britannica). Così descrive la tenuta californiana
di Jackson l'ex donna delle pulizie di Neverland Kiki Fournier:
un vero e proprio “paese dei balocchi” alla Pinocchio
e Lucignolo, con tanti bambini, senza genitori, ospitati anche per
diversi giorni, liberi di fare ciò volevano, con dolci a
volontà.
Da questo momento, e proprio a causa del ranch californiano, inizia
la tormentata vicenda che lo vede protagonista di una serie di accuse
di pedofilia, abusi su minori, e imputazioni similari.
Quelle che inizialmente erano illazioni giornalistiche, voci dell’ambiente
dello spettacolo, non supportate da alcuna prova certa, divengono
imputazioni reali nel 2003 quando Jackson finisce agli arresti nel
novembre dello stesso anno e torna in libertà solo dietro
versamento di una cauzione di 3 milioni di dollari. Ad accusarlo
è un ragazzo tredicenne, Gavin Arvizo, che denuncia di aver
subito abusi sessuali nel ranch di Neverland da parte del cantante;
anche il fratello, Star Arvizo dichiarerà di aver assistito
a parte degli abusi e che Jackson ha fatto bere alcolici a lui ed
al fratello, che spesso camminava nudo dinanzi a loro raccomandando
di non parlarne con i genitori.
Entrambi affermeranno che Jackson, nella sua stanza da letto, mostrava
loro materiale pornografico, ritrovato effettivamente dalla polizia
nei luoghi più svariati.
A conferma di tali accuse verranno ritrovate le impronte digitali
sia di Gavin che di Star Arvizo e Michael Jackson nelle riviste
pornografiche sequestrate nella camera da letto del cantante che
ritraevano anche bambini nudi.
Il processo, iniziato nel gennaio 2005, si è concluso come
è noto con l’assoluzione del cantante, nonostante alcune
prove indiziarie, nonostante le testimonianze dei due fratellini,
della cameriera Kiki Fournier che nel corso della deposizione al
processo aveva confermato che i ragazzi fossero stati ospiti nel
ranch del cantante per due settimane, dichiarando che essi “avevano
la propria stanza da letto, ma spesso dormivano con Jackson. Lo
so perchè i letti non erano disfatti”.
Assolto nonostante alcuni giurati, a processo concluso abbiano dichiarato
di essere convinti del fatto che il cantante molestasse i bambini,
e che l’abitudine a lasciarli dormire nel proprio letto lasciava
spazio a dubbi sull’opportunità e sull’innocenza
di tale scelta. Ma l’avvocato difensore del cantante, Thomas
Mesereau, ha costruito l’impianto difensivo sulla figura della
madre dei ragazzi Gavin (tra l’altro malato di cancro) e Star
Arvizo; una donna che avrebbe estorto denaro sia a Jackson che ad
altre celebrità, facendo mentire i suoi figli; ella stessa
avrebbe poi confermato di aver utilizzato molto del denaro depositato
sul conto corrente aperto per il figlio malato, ma di non averlo
utilizzato per spese mediche.
Difficile accertare, quindi, se Jackson sia vittima di un ricatto
da parte di una madre con nessuno scrupolo, o se invece abbia le
sue responsabilità nelle accuse di molestie sessuali sui
bambini. Il personaggio presenta senza dubbio una personalità
dagli aspetti inusuali, paranoici ed a volte inquietanti: il frequente
ricorso alla chirurgia plastica fino a mettere in pericolo la propria
vita, la maniacale abitudine ad indossare mascherine mediche in
pubblico, il gesto che ha sconvolto i tabloid di tutto il mondo
quando ha lasciato penzolare dalla finestra uno dei suoi figli (avuto
dalla sua infermiera) per mostrarlo ai giornalisti.
Difficile anche interpretare il senso di quel ranch voluto proprio
come parco giochi per far divertire i bambini; il suo amico Macaulay
Culkin, protagonista del famoso film “mamma ho perso l’aereo”
e che ha dichiarato al processo di aver dormito con lui senza aver
mai subito molestie sessuali, (circostanza, tra l’altro, smentita
da un cuoco francese di Jackson che al contrario asserisce di essere
stato testimone di molestie ai suoi danni) ha teorizzato, sia per
sé stesso che per Jackson, il dramma di non aver avuto un’
infanzia.
Neverland avrebbe costituito quindi per Jackson la possibilità
di realizzare il desiderio inconscio di rivivere nei bambini quell’infanzia
che gli era stata negata da un padre preoccupato solo di trarre
denaro e fama dal talento dei suoi figli. Un desiderio da cui avrebbero
tratto beneficio anche dei bambini, ai quali è stato consentito
di vivere in un ambiente di fiaba, spesso definito e paragonato
al “paese dei balocchi”.
Ma è proprio questo accostamento, di collodiana memoria,
che lascia sospettare che dentro la fiaba ed il nobile proposito
di rendere felici dei bambini, allettandoli con un enorme e splendido
parco giochi, vi sia qualcosa di inquietante, di poco chiaro, che
lascia del tutto intatti i dubbi e le incertezze, nonostante l’assoluzione
ottenuta al processo.
Ombre e sospetti che inevitabilmente accompagneranno il cantante
per tutto il resto della sua vita, oscurandone in parte il pur incontrovertibile,
raro ed enorme talento musicale che ne ha fatto una grande star
della musica leggera. |