Il 18/05/04 il decreto Urbani diviene legge ignorando così
la petizione sollevata da oltre 40000 elettori e suscitando ingenti
polemiche nell’ambiente politico e mediatico.
Esso si propone lo scopo di ridurre e con il tempo eliminare la
pirateria telematica che da tempo lede il diritto d’autore
di cui dispone colui che compie un’opera dell’ingegno,
come avviene nel campo della musica e del cinema. È proprio
a tale tipo di arte visiva che fa riferimento il decreto legge in
questione introducendo strumenti giuridici repressivi di quegli
atti lesivi del concetto di “proprietà intellettuale”
senza però apportare importanti modifiche rispetto alla situazione
preesistente.
Ma analizziamo i punti chiave del testo di legge:
in esso viene fatta una distinzione ritenuta rilevante tra la distribuzione
di opere cinematografiche attraverso la condivisione in internet
a scopo di lucro, considerata un reato e pertanto punita penalmente,
e l’uso privato punito invece con una sanzione amministrativa
lievemente maggiore di quella prevista per la diffusione di opere
musicali.
Di notevole importanza è il compito svolto dai service provider
nell’adottare misure cautelari nei confronti della c.d. pirateria
telematica.
Le loro funzioni si sostanziano nel fornire informazioni alle forze
dell’ordine utili ad individuare il soggetto autore della
diffusione illecita, anche quando sia solo passibile di sanzione
amministrativa,
ma sempre previo provvedimento dell’autorità giudiziaria,
come avveniva anche in passato.
Come accennato in principio tale decreto è stato oggetto
di diatribe.
Il presidente degli editori italiani, Federico Motta, lamenta una
disparità di trattamento riguardo alle opere dell’
ingegno poichè il decreto introduce misure protettive facenti
riferimento al solo campo cinematografico lasciando orfani di tutela
gli autori di opere musicali o letterarie.
Il ministro ai beni culturali Giuliano Urbani ha risposto affermando
che gli interventi saranno estesi a tutto il campo dei beni culturali
al fine di difendere il diritto d’autore e la proprietà
intellettuale ad esso connessa e sottolineando la necessità
di imporre dei limiti giuridici allo sviluppo continuo di internet.
Certamente quello del diritto di internet è un campo che
ha bisogno di continui aggiornamenti e adattamenti conseguenti allo
sviluppo del web, che poterà negli anni ad un’ evoluzione-rivoluzione
del mercato. Basti pensare alle notevoli difficoltà incontrate
dal settore musicale a seguito della diffusione della musica su
internet, che permette di usufruire di un prodotto direttamente
a casa senza dover uscire per acquistarlo, e soprattutto gratuitamente.
Internet è un mezzo che si adatta perfettamente allo sviluppo
culturale dell’ultimo secolo, caratterizzato dalla vita stressante,
frenetica, in cui non si ha quasi più il tempo di dedicarsi
alle proprie passioni visti i carichi di lavoro sempre più
ingenti ed i turni lavorativi sempre più lunghi.
Internet permette di avere ciò che si desidera selezionandolo
comodamente da casa, con pochi click, gratuitamente o acquistandolo
con carta di credito; ma oltre a soddisfare le esigenze del consumatore
tale strumento consente ai produttori di realizzare le esigenze
di efficienza dell’impresa, massimizzando il proprio profitto.
Ne sono un esempio le compagnie aeree low-cost, che attraverso le
prenotazioni su internet eliminano spese di contabilità,riducono
il personale, e possono offrire servizi soddisfacenti a prezzi ridotti,
e quindi accessibili a tutti i consumatori.
Tali meccanismi, quindi, diverranno presto la base del sistema economico
in tutti i settori invadendo purtroppo anche il campo dell’arte
in cui il prodotto acquistato assume una serie particolare di valenze
che non possono essere soddisfatte attraverso i meccanismi in questione.
È questo il caso della musica: la possibilità di acquisire
un’opera musicale su internet ne genera un avidità
spropositata: si perde il piacere di acquistare un compact disc
e si scaricano una moltitudine di album che nella maggior parte
dei casi non vengono ascoltati violando così il precedentemente
citato diritto d’autore.
Una soluzione a questo problema utile a risanare la situazione del
settore musicale potrebbe essere un incremento della pubblicità
su internet, fornendo così un nuovo mezzo remunerativo agli
autori, ma attualmente la televisione ha ancora il monopolio nel
campo mediatico e tale situazione persisterà ancora a lungo.
Aveva ragione quindi chi vedeva in internet il futuro della società
e tale mezzo ha preso talmente piede da indurre la società
stessa a conformarsi su di esso, con vantaggi e svantaggi, pregi
e difetti.
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