La
Native Instruments mette sul mercato un pacchetto
software destinato, forse, ad essere uno dei suoi gioielli di
punta per molto tempo. Si tratta di un programma riservato principalmente
ai chitarristi, ma può essere usato da fonici e tecnici
audio alla ricerca di sonorità particolari in fase di registrazione
o di mixaggio. L'installazione del programma è semplice
e lineare, non richiede conoscenze tecniche specifiche ed offre
tre tipi di installazione: VST, RTAS e DIRECTX. Ad installazione
ultimata è possibile lanciare il software sia all'interno
di un sequencer oppure come in modalità stand alone.
La
schermata principale presenta in alto una sezione meters con i
livelli di input e output, un trim per il master volume ed una
spia di limiting per evitare la distorsione del segnale. Al di
sotto di questa sezione la schermata è divisa in due parti:
a sinistra abbiamo la "Left view"
e a destra il "Control Center".
La sezione di sinistra è riservata alla scelta delle componenti
da utilizzare per ottenere il suono desiderato: attraverso tre
semplici pulsanti è possibile richiamare tre funzioni principali:
1)
una lista di preset molto variegata che spazia da suoni "metal
& higain" e "hard & heavy" fino al pop,
jazz e country-blues passando anche per sezioni di mix contemporanei
o vintage (50s-70s rock); inoltre sono presenti anche mix per
basso e batteria ed effetti per la voce, il tutto facilmente riconoscibile
grazie a nomi che richiamano musicisti e band assimilabili con
il suono in questione;
2) il secondo tasto, invece, richiama tutte le
componenti messe a disposizione dal programma (tipo di amplificatore,
distorsore, microfoni, filtri ed effetti di vario tipo) che permettono
di creare il proprio preset senza, perciò, ricorrere a
suoni pregenerati; ogni volta che una componente viene selezionata
ne compare una piccola immagine nella parte inferiore del riquadro
accompagnata da una dettagliata descrizione delle sue caratteristiche
in modo tale da facilitarne l'utilizzo;
3) l'ultimo tasto offre una panoramica generale
del setting del programma; è possibile in questo modo configurare
il programma secondo le proprie esigenze (e quelle del vostro
pc soprattutto!).
Ed
ora veniamo alla parte più interessante del programma:
il Control Center. Questa sezione è
strutturata come un vera e propria rack e chi ha suonato almeno
una volta uno strumento elettrico sa a cosa mi riferisco!
In
alto abbiamo un pannello con diverse funzioni: possiamo richiamare
anche da qui i preset del programma oppure salvare, nominandoli,
preset da noi creati in modo tale da non doverli ricreare in seguito.
Inoltre vi sono dei controlli per richiamare o nascondere, all'interno
della rack stessa, un accordatore, un metronomo o i controlli
di scorrimento del nastro (tapedeck); inoltre è presente
anche un visualizzatore dello stato della CPU per poter monitorare
in qualsiasi momento le prestazioni del nostro pc.
Al di sotto di questa sezione abbiamo la rack vera e propria;qui
comincia il divertimento poichè non cè alcun limite
se non la creatività del musicista e soprattutto il risultato
finale che si vuole ottenere. Ci sono due modi principali di agire:
caricare un preset interno al programma e andando poi ad agire
dulle singole componenti fino a trovare il proprio suono oppure
cliccare con il mouse sulle singole componenti (ampli,mic,effetti
ecc.) dalla "left view" analizzata precedentemente
e tracinarle nella rack incolonnandole in modo sequenziale. A
questo punto è come avere di fronte fisicamente la componente
selezionata con i suoi trim e le sue regolazioni che possiamo
andare a modificare in qualsiasi modo e momento: insomma è
come avere sotto mano l'ampli o l'effetto vero e proprio e smanettare
a piacimento!
Inutile
aggiungere che la scelta delle componenti è vasta e spazia
da ampli ed effetti vintage fino a strumentazioni che propongono
sonorità più attuali, quindi è quasi impossibile
non riuscire a ricreare l'idea sonora che si ha in mente. Un occhio
di riguardo và dato proprio alla sezione degli ampli:la
schermata "left view" ci permette infatti di scegliere
innanzi tutto il tipo di cabinet ed i microfoni e poi di aggiungere
l'amplificatore; andando nella sezione "cabinets and mics"
scegliamo il cabinet (e qui la scelta è davvero grande
sia per modello che per potenza sonora) e poi abbiamo la possibilità
di microfonare l'uscita con il tipo di microfono che desideriamo
e di scegliere persino la posizione di ripresa; possiamo optare
per microfoni a condensatore o dinamici e posizionarli in cinque
posizioni differenti (frontale vicina, frontale distanziata, retro
o tre differenti posizioni laterali sfalsate), a questo punto
basta collegare uno dei tre ampli a disposizione (Gratifier, Twang
Reverb e Plexi), aggiungere, se si ha necessità, uno degli
effetti presenti nella stessa sezione (distorsioni, effetti di
modulazione, filtri, effetti di volume, reverberi ecc.) ed il
gioco è fatto; in altre parole una rack professionale senza
l'ingombro fisico (ed economico!)di una strumentazione di questo
tipo. Ovviamente il programma non è fatto per sostituire
amplificatori, effetti e tutto il resto, ma non avendo disponibilità
economiche per quei giocattolini tanto belli e affascinanti quanto
costosi si può pensare a questo software come ad una soluzione
alternativa professionale e vantaggiosa. Quanto detto finora non
vale, ovviamente per i soli chitarristi, ma per un qualsiasi musicista:
Guitar Rig è cosi versatile che si presta bene anche a
utilizzi creativi, per esempio sulle voci, per riprodurre effetti
particolari e non facilmente ottenibili diversamente.
Il marchio Native Instuments è già di per se sinonimo
di una buona qualità di riproduzione sonora perciò
credo valga la pena dare uno sguardo a questo pacchetto decisamente
utile e, perchè no, anche stimolante!
Leonardo Romaniello