Zelig torna all'antico con una formula sperimentale. E dopo il successo di "Zelig Circus" già si parla di Telegatto. Ma Claudio tocca ferro e svela gli ingredienti del trionfo

Il momento è magico. Ma questa non è una novità, visto che la magia va avanti da anni. E allora il mistero sta proprio qui. Non tanto nella magia quanto nella sua durata che ha qualcosa di ancor più prodigioso. Perché se il vero difficile sta nel ripetersi, allora siamo di fronte a un caso mediatico senza precedenti: Zelig continua a mietere successi. Ha imperversato nella versione Circus e sta già facendo furore, ora che è tornato fra le mura storiche milanesi di viale Monza, nella versione Off. Con un comune denominatore che, al di là della capacità dei comici e della bravura degli autori, non può non essere considerato elemento determinante. Quel comune denominatore ha nome e cognome: Claudio Bisio.

La fase è d’oro, tanto che persino il suo film "Asini", dopo un flop in sala, recuperato in tv nei giorni scorsi ha fatto registrare picchi di 4 milioni d'ascoltatori. Insomma difficile capire chi fra Zelig e Bisio abbia toccato l'altro trasformandolo in oro: quel che è certo è che il successo sta soffiando a pieni polmoni sulle vele del comico bolognese.

Claudio, tracciamo un bilancio, come si conviene alla fine di un'avventura: sai spiegarti il trionfo di Zelig Circus?
Si è trattato di un risultato bellissimo e in parte inaspettato. Dico la verità: ha travolto anche noi.

Chiusa un'avventura se ne apre un'altra: è già partito Zelig Off e state replicando il successo di pubblico, nonostante una formula leggermente diversa…
Continuiamo a cambiare, questa è la nostra forza. Il Circus è stato un vero e proprio baraccone ora stiamo lavorando a un programma un po' più sperimentale, nella speranza di trovare volti nuovi e capaci da poter consacrare in futuro.

Svelaci la formula del successo…
Non so esistano dei segreti o delle formule. Sicuramente dietro a Zelig c'è un lavoro di gruppo pazzesco, serio e scrupoloso. Ma i risultati che abbiamo raggiunto sono al di là di ogni aspettativa. Noi, comunque, insieme ci divertiamo.

Inoltre con la tua compagna d'avventura, Michelle Hunziker hai ormai un feeling pazzesco…
Praticamente siamo diventati un duo - risponde lui ridendo - magari presto faremo anche una sit-com insieme, "Casa Hunziker".

Si diceva del tuo momento magico: da quest'anno sei citato anche nella "Garzantina" e il tuo film "Asini" in tv ha fatto ascolti altissimi…
La "Garzantina" non l'ho ancora letta, ma ho saputo la notizia: certo è una gran bella soddisfazione. Per "Asini" sono davvero contento, una bella rivincita.

Zelig ti è mai andato stretto in questi anni?
No, mai. Anche perché non mi ha mai vincolato. E parallelamente ho sempre continuato a fare altre cose, dal teatro al cinema. Questo è molto importante per un artista. E credo che il discorso valga anche per gli altri protagonisti di Zelig. Anzi, potrebbe essere pure questo uno dei segreti del successo: non ci siamo mai inflazionati, ci siamo saputi fermare senza farci prendere dalla smania di cavalcare l'onda a tutti i costi, ci siamo sospesi e in autunno non siamo andati in onda. Credo che questo abbia contribuito in due sensi: ha permesso a noi di crescere come artisti e al pubblico di non assuefarsi. Bisogna sempre alzarsi da tavola quando si ha ancora un po' di fame.

A teatro che cosa farai?
Debutterò a fine settembre con lo spettacolo "I bambini sono di sinistra".

Il prossimo step è il Telegatto?
Questo lo dici tu. Io tocco ferro.

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