Alla cortese attenzione del direttore Antonello De Pierro.
E? stata davvero impressionante l?orgia nazionalista che ha invaso la nazione in seguito al trionfo calcistico in Germania, che non ha precedenti o eguali in altri casi del genere.
Penso, ad esempio, al vittorioso mondiale spagnolo del 1982, che vide in Pertini e Spadolini i protagonisti istituzionali della campagna di strumentalizzazione orchestrata in quell?occasione.
Penso alla propaganda strumentale attuata dal regime mussoliniano dopo le vittorie della nazionale di Pozzo ai campionati del mondo del 1934, in Italia, alle Olimpiadi di Berlino, nel 1936, e ai mondiali del 1938, in Francia. Si tratt• di ?trionfi sportivi? che tornarono utili alla retorica sciovinista, militaristica ed imperialistica impiegata dal regime fascista. Il quale, non a caso, in quegli anni era impegnato in alcune campagne militari e coloniali, e nel 1940 si adoper• per giustificare ed esaltare l?intervento (rovinoso) nella seconda guerra mondiale.
Penso ad esempi storici che hanno riguardato anche le altre nazioni.
Rammento la campagna di propaganda nazionalistica organizzata in Germania dopo la vittoria ai campionati del mondo disputati in Italia, nel 1990: si tratt• di manifestazioni e celebrazioni che per dimensioni ed effetti mediatici superarono addirittura l?opera di esaltazione della riunificazione tedesca avvenuta dopo la caduta del muro di Berlino, nel 1989.
Ebbene, tutti i precedenti menzionati impallidiscono di fronte all?imponente campagna di strumentalizzazione messa in atto dall?attuale governo di centro-sinistra, sfruttando in maniera cinica ed opportunistica l?eccezionale ondata di euforia e di festa popolare. In tale circostanza i protagonisti e gli artefici istituzionali sono stati Giorgio Napolitano, Romano Prodi e il ministro dello sport Giovanna Melandri, che hanno goduto del concorso dell?intera stampa di regime, compresa Liberazione. Francamente, mi ha molto inquietato e disgustato vedere come la sinistra al potere, inclusa Rifondazione, si sia rivelata pi— nazionalista dei nazionalisti, pi— populista di Berlusconi, pi— sciovinista dei fascisti, insomma pi— realista del re!
La rinnovata vocazione ed inclinazione nazionalista, sciovinista e militarista dell?Italia non risulta una novit…, anzi. La storia degli ultimi 25 anni lo dimostra ampiamente.
Tuttavia, mentre nel 1982 il neoimperialismo italiano si presentava ad uno stadio ancora embrionale, oggi Š pervenuto alla sua maturit… ed Š pronto a nuove imprese espansionistiche e neocolonialistiche. Si legga in questa ottica la questione del voto parlamentare per il rinnovo dei finanziamenti alla spedizione militare in Afghanistan che sta lacerando i partiti della sinistra radicale e il movimento pacifista, nonch‚ il sostegno ad un?ipotesi interventistica in Libano, seppure sotto l?egida delle Nazioni Unite. Basti pensare che l?Italia, dopo gli Stati Uniti e la Gran Bretagna , risulta essere storicamente lo stato con pi— presenze militari nel mondo.

Lucio Garofalo