Alla cortese attenzione del direttore Antonello De Pierro

Ad ascoltare le nuove minacce da parte del leader iraniano nei confronti dello Stato di Israele ci sarebbe quasi da ridere, pensando che viviamo all'inizio del terzo millennio di quella che dovrebbe essere la Storia del Progresso umano. Se non fosse che provengono da un paese sospetto da tempo di sostenere le fila di quel certo terrorismo internazionale di matrice islamica che tenta di frenare mediante l'uso di esaltati kamikaze imbottiti di esplosivo e fanatismo religioso, l'arrivo, che si Š gi… preannunciato mentre diviene rapidamente globale, delle libert… economiche unite in maniera indissolubile con le libert… democratiche. Questa Š la terribile minaccia che le nazioni assolutistiche temono in primo luogo dal contatto con l'Occidente: che i loro cittadini-sudditi, schiavi di un moderno medio evo possano avere l'occasione di confrontarsi con quella parte del mondo dove le libert… sono un diritto naturale di tutti i cittadini, ed inizino magari a comprendere come una realt… diversa da quella condizionata e decisa dalle autorit… di governi dittatoriali sia possibile, semplice da realizzare e conveniente per tutti. Cos come possa divenire realt… decidere da sŠ del proprio destino, e poter disporre di tutti gli strumenti tecnici e culturali per migliorare la propria condizione di vita. Cos come possa accadere di poter esporre e confrontare liberamente le proprie idee e le parole in pubblico senza timori di ritorsioni, del carcere, della morte, anche. E' solo per mantenere il proprio autoritarismo fine a se stesso e cercare di ricattare la parte del mondo che fa della libert… la propria bandiera che il regime cerca di dotarsi dell'arma nucleare, la quale dovrebbe essere controllate, proibita e bandita per tutte le nazioni che diventino un pericolo per il mondo libero. Ci vorr… del tempo per molti paesi assolutistici riuscire a diventare liberi, ammesso che lo vogliano realmente, e che riescano a superare l'imprinting obsoleto della tendenza alla sottomissione e alla schiavit— millenaria dovuta ad un passato remoto che non esiste pi—: anche noi europei abbiamo avuto i nostri medioevi, le dittature, le rivoluzioni, le guerre, ed abbiamo imparato che nulla Š regalato, e che lo stato di libert… e benessere del quale milioni di persone godono considerandolo un diritto acquisito per sempre, deve invece essere ricostruito, riprodotto e difeso giorno per giorno. Nello scenario internazionale si stanno confrontando due visioni filosofiche del mondo opposte: una che prevede la vita come sofferenza, miseria, malattia, sopraffazione dell'uomo sull'uomo, e che, per queste ragioni Š complementare alla tiranna della quale diviene causa e conseguenza; l'altra che vede la vita come opportunit…, libert…, costruzione, intelligenza e tecnica che migliori le condizioni di vita dell'uomo fino a liberarlo dal dolore, dalla necessit…, dalla paura, rendendolo sempre pi— indipendente e unico libero padrone di sŠ. Tali contrastanti concezioni del mondo non potranno mai convivere assieme, se non dietro alti e robusti confini impermeabili di separazione, ed ibridandosi porterebbero pi— facilmente alla menomazione della libert… generale piuttosto che alla capitolazione della dittatura locale che cade, come abbiamo constatato finora, solo per intervento diretto e armato dall'esterno. E' a questo punto che l'Europa, bella addormentata nel bosco densamente popolato di predatori ancestrali che si rafforzano nella debolezza apparente delle democrazie, deve finalmente decidere di avere coraggio, ed assumere una volta per tutte le proprie responsabilit… nella difesa dell'unione che Š monetaria, ma anche politica e sociale, operando attivamente nella gestione diretta delle situazioni di crisi, per fare comprendere ai tirannelli che infestano ancora il pianeta che non Š pi— il loro tempo, questo, ma che Š giunta l'ora di rendere partecipi del progresso, della libert… e del benessere quel qualche miliardo di uomini, nostri fratelli, che ne sono stati ingiustamente e per cause di forza maggiore, finora esclusi. Non Š allora Israele che deve venire in Europa, ma Š l'Europa, casomai, che deve essere forte in Israele, Stato che ha finora combattuto e resistito, anche nell'interesse dell'Europa, su quella difficile terra di frontiera, che Š anche nostra, tra l'arretratezza e la modernit….

Francesco Martin cittadino europeo