Colpevole. Rudy Guede merita una condanna, la più severa: trent’anni di carcere. E i presunti fidanzatini diabolici, Amanda Knox e Raffaele Sollecito, devono subire un processo. Dopo undici ore di camera di consiglio, il giudice Paolo Micheli ha emesso il verdetto più atteso: quello per l’omicidio della giovane studentessa inglese Meredith Kercher

 

Perugia, 29 ottobre 2008 - Colpevole. Rudy Guede merita una condanna, la più severa: trent’anni di carcere. E i presunti fidanzatini diabolici, Amanda Knox e Raffaele Sollecito, devono subire un processo.

Dopo undici ore di camera di consiglio, il giudice Paolo Micheli ha emesso il verdetto più atteso: quello per l’omicidio della giovane studentessa inglese Meredith Kercher.

Violentata e ammazzata con una coltellata al collo la notte del primo novembre di un anno fa nella sua abitazione di via della Pergola. Il giovane cestista ivoriano, processato con il rito abbreviato, non è un 'semplice' testimone, come sostenuto dai suoi difensori. Non aveva alcun appuntamento con la bella inglese. Non furono effusioni amorose, ma stupro. E lui ha mentito, aggiungendo dettagli alla sua versione man mano che emergevano le risultanze investigative. Regge la tesi accusatoria: era sulla scena del crimine, come provano le sue tracce biologiche (le feci in bagno, il cromosoma Y sui tamponi vaginali di Mez, la sua impronta insaguinata sul cuscino su cui era adagiato il cadavere della studentessa) e ha partecipato al massacro trattenendo la ragazza per un braccio.

Nel dispositivo della sentenza letto poco prima delle 22, restano le contestazioni di omicidio volontario aggravato dalla violenza sessuale e dai futili motivi mentre cade l’accusa di furto dei cellulari, delle carte di credito e di 300 euro. Rudy è stato assolto per quel reato mentre Amanda e Raffaele si portano tutto il fardello di imputazioni, compreso il furto e la simulazione di reato. Il giudice non ha voluto risparmiare nulla al giovane ivoriano. Senza la riduzione del rito - un terzo sulla pena - sarebbe stato ergastolo secco, come chiesto dai pubblici ministeri Giuliano Mignini e Manuela Comodi.

Lui in aula è rimasto gelido con la stessa faccia smarrita delle passate udienze. Nelle ore prima della sentenza a chi chiedeva ai legali il perché di quella verità 'sghangherata', Walter Biscotti aveva risposto: "Tante volte gli abbiamo detto di dirci la verità Per lui è sempre stata questa. E cioè che è innocente". Nel dispositivo il gup ha liquidato due milioni di euro ciascuno ai genitori di Mez e un milione e mezzo ai tre fratelli, che erano presenti in aula. Al momento della lettura si sono stretti agli investigatori della squadra mobile che hanno condotto le indagini e li avevano scortati fino in aula, proteggendoli dall’assalto dei cronisti.

Il processo e l’udienza preliminare avevano preso il via il 16 settembre. Nella requisitoria i pm avevano raccontato di quella ragazza di 21 anni uccisa per sfuggire a un 'gioco erotico violento' nel quale la volevano coinvolgere gli imputati. Un delitto avvenuto la sera del primo novembre e legato alle suggestioni di Halloween e all’uso di droga. Meredith, in ginocchio, venne afferrata alle braccia - è la ricostruzione accusatoria - da Sollecito e Guede, con quest’ultimo che cercò anche di violentarla, mentre Amanda, davanti a lei, la colpì alla gola con un coltello dopo averla punzecchiata. Per la difesa della Knox - Luciano Ghirga e Carlo Dalla Vedova - l’omicidio fu opera invece di un unico aggressore, robusto, che immobilizzò la vittima in posizione supina per poi soffocarla e quindi "giustiziarla con un colpo di coltello".

La difesa di Sollecito (Giulia Bongiorno, Luca Maori e Marco Brusco) ha invece ipotizzato che Meredith venne uccisa nel corso di un tentativo di furto finito male, dopo avere sorpreso in casa un ladro che entrò da un finestra sfondata con un sasso. I legali hanno quindi ricostruito l’ora del delitto in base all’esame delle celle agganciate dai cellulari della vittima. E quando Mez fu uccisa, Raffaele non poteva essere in quella casa, hanno affermato. Il colpevole, secondo loro, è Rudy. Per la sua difesa responsabili dell’omicidio sono, invece, Raffaele e Amanda, mentre Rudy era in quella casa, ma non partecipò al delitto. Invece c’erano tutti e tre.

 

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