Il Cremlino: «La soluzione proposta dagli Stati Uniti esclude qualsiasi ipotesi di discussione»

 

 

 

MOSCA - La Russia rifiuta la proposta di collaborazione lanciata dagli Usa sullo scudo anti-missile.

 «La soluzione proposta dagli Usa esclude qualsiasi ipotesi di discussione» taglia corto una fonte del Cremlino. Lo riferiscono le agenzie Itar Tass e Interfax. «Siamo pronti a cooperare con gli Stati Uniti sulla sicurezza europea - prosegue la fonte - ma le proposte sul sistema di difesa missilistico sono insufficienti».
OBAMA - Ma il Cremlino non si limita a respingere le offerte della vecchia gestione Usa. Sottolinea anche che ora il neoeletto presidente americano, Barack Obama, si trova in «una posizione sconveniente». E «l'ideologia dell’attuale amministrazione a tutti i costi vuol far passare che non c'è alternativa a questa decisione, per evitare qualsiasi discussione e mettere al muro il nuovo presidente degli Stati Uniti, per renderlo responsabile di quanto hanno deciso senza di lui». A tal proposito, il Cremlino non sembra molto possibilista su un prossimo incontro tra Medvedev e Obama al summit G20 a Washington: «Non è all'ordine del giorno», ha tagliato corto una fonte della presidenza russa.
COMPROMESSO - Le proposte respinte da Mosca non vogliono essere l'ultimo capitolo di una lunga e difficile contrapposizione. Il Cremlino ritiene che sia ancora possibile un compromesso con gli Stati Uniti sulla difesa missilistica. Anche il premier Vladimir Putin propone di lavorare insieme per prevenire le minacce di uno scudo, con la partecipazione di tutti i paesi interessati. Intanto il Cremlino non ha escluso che al vertice Apec (Cooperazione economica Asia-Pacifico) del 22-23 novembre a Lima il presidente russo, Dmitri Medvedev, e il capo di stato uscente degli Usa, George W. Bush, tengano una riunione.
LE TENSIONI - Le nuove proposte lanciate dagli Stati Uniti alla Russia riguardano l'accesso degli ufficiali russi a impianti di difesa missilistica in Polonia e nella Repubblica ceca. A quanto pare, però, a Mosca non basta. E dalla Russia arriva l'annuncio che il sistema di missili Iskander non è ancora stato dispiegato nella regione di Kaliningrad, ma che la decisione politica è già stata presa. Lo ha detto il generale Nikolai Makarov, capo di stato maggiore generale russo, rilanciando un allarme che il ministero degli Esteri di Mosca aveva tentato di far rientrare. Il 5 novembre Medvedev aveva annunciato - con un singolare benvenuto al nuovo inquilino della Casa Bianca, Barack Obama - le basi russe nel cuore dell’Europa. In un discorso programmatico al Cremlino, il capo di stato russo aveva accusato gli Usa di non ascoltare Mosca sulla dislocazione dello scudo antimissile in Europa». E allora «anche se non sarebbe necessario», aveva promesso l'installazione di basi missilistiche Iskander a ridosso della Germania, nell'enclave russa di Kaliningrad. Nel cuore del vecchio Continente. Nonché dispositivi di disturbo elettronici per trasformare lo scudo Usa in una sorta di groviera.

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