Un giudice spezzino ha riconosciuto 50mila euro di risarcimento danni per «castità forzata» a una donna di 55 anni costretta a rinunciare al sesso, negli ultimi 8 anni, a causa dell’impotenza sessuale del marito, provocata da un grave incidente stradale.

La sentenza le ha riconosciuto il diritto «ad avere rapporti col proprio partner», fra i diritti inviolabili previsti dalla stessa Costituzione, che riconosce la famiglia come società naturale fondata dal matrimonio. L’uomo, investito da una moto mentre procedeva in bicicletta sui tornanti cittadini, aveva subito vari traumi, era poi caduto in depressione e aveva iniziato a soffrire di impotenza. C’è stata una transazione fra il responsabile e la vittima, come avviene di norma, ma la moglie dell’uomo si è spinta oltre: ha chiesto il risarcimento all’assicurazione del proprietario della moto, lamentando il digiuno sessuale derivato dall’incidente. L’avvocato Stefania Federici ha sostenuto il danno esistenziale, oltre a quello morale e biologico. E ha ottenuto ragione. Il giudice, Fabrizio Pelosi, ha valutato l’età della donna al momento del fatto (47 anni), quella del marito (56) e i 27 anni di vita sessuale serena che avevano avuto, dal 1973 sino al momento dell’incidente; pertanto, ha quantificato il danno in 50mila euro, che rivalutati con gli interessi legali arriveranno a 80mila.

 

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