Il presidente dell’Italia dei Diritti: “Un inconcepibile attacco alla libertà d’espressione”

  



Roma – Regole per i cortei nel centro di Roma. Le chiede il sindaco di Roma Gianni Alemanno, rilanciando l'idea di una sorta di codice di regolamentazione.


Antonello De Pierro, presidente del movimento Italia dei Diritti, commenta così la notizia: “Sono assolutamente contrario a un’iniziativa di questo tipo. Si tratta di un attacco diretto alla libertà di espressione, di pensiero e di opinione, sancita in maniera lapalissiana dalla Costituzione. Il sindaco Alemanno farebbe bene a fare un passo indietro, anche se in questi mesi gli riconosco di aver avuto un margine di tolleranza maggiore rispetto alla linea canonica della destra a cui ci ha abituati il governo centrale”.
Il sindaco di Roma ha riferito di aver scritto al prefetto per rilanciare il protocollo d'intesa firmato nel 2004 dai partiti e dai sindacati per una autodisciplina in tema di manifestazioni. Obiettivo dichiarato, limitarne il numero. “E’ impensabile imporre una limitazione agli atti di protesta - replica De Pierro - perché automaticamente si imbavaglierebbe l’espressione democratica. Ciò avviene in genere all’inizio delle dittature, e sarebbe un percorso che viaggerebbe verso un pericoloso orizzonte sempre più ristretto in tema di libertà”. “Se uno manifesta - spiega il presidente dell’Italia dei Diritti - vuol dire che ha qualcosa per cui protestare. In questo senso l’imposizione di una limitazione sarebbe negativa, qualunque sia l’orientamento politico dell’esecutivo al potere. E’ chiaro che in questo momento particolare di leggi impopolari, a chi governa farebbe comodo, dopo aver cercato di addormentare le coscienze, cucire la bocca e soffocare la voce dei pochi che hanno la capacità e la lucidità necessarie per reagire”.
Secondo De Pierro, per evitare le manifestazioni che stanno creando disagio ai cittadini romani, ci sarebbe una sola soluzione: “Imparare a legiferare andando incontro alle esigenze del popolo e non bloccando chi esprime in maniera dissenziente il proprio pensiero”.