Ascoltato per 5 ore, l'ex sindaco di Pescara negato ogni addebito e risponde a tutte le domande. Lunedì il gip sentirà l'imprenditore De Cesaris e due tecnici comunali. Testimonianza di affetto per l'ex primo cittadino: "Dai Luciano, forza Luciano"

 

PESCARA - Interrogatorio fiume per l'ex sindaco di Pescara, Luciano D'Alfonso, indagato per tangenti legate a una serie di opere pubbliche, da lunedì agli arresti domiciliari.

All'uscita dal Palazzo di Giustizia, D'Alfonso è stato salutato da un gruppetto di persone che lo avevano atteso per tutta la mattinata con un caloroso applauso.
D'Alfonso è indagato per un giro di tangenti in appalti pubblici: una quarantina gli imprenditori coinvolti e sottoposti a indagine, tra loro anche il presidente di AirOne, Carlo Toto, che, secondo gli inquirenti, in più occasioni, avrebbe versato al sindaco tangenti, contribuendo ai suoi viaggi e versando mazzette per il partito, mascherate da prestazioni rese al Comune.
Dalle prime informazioni, D'Alfonso ha risposto a tutte le domande poste dal gip Luca De Ninis. L'ex segretario regionale del Pd era già stato sottoposto a un interrogatorio da parte del gip due giorni fa, giovedì, e anche in quell'occasione si era strenuamente difeso, negando tutti gli addebiti.
L'ex sindaco di Pescara ha pertanto negato di aver ricevuto denaro, spiegando che con Toto vi sono stati e vi sono rapporti personali: l'imprenditore è stato, fra l'altro, suo testimone di nozze. D'Alfonso ha ripercorso punto per punto, davanti ai magistrati, le vicende che lo vedono coinvolto, sottolineando di aver operato sempre scelte amministrative legittime. Scelte che - ha fatto presente - hanno avuto il plauso dei cittadini, una decina dei quali, oggi, lo ha atteso davanti all'aula del Tribunale di Pescara proprio per esprimere vicinanza.
All'uscita da Palazzo di Giustizia lo hanno accolto fra gli applausi, gridando "dai Luciano, forza Luciano". Una vicinanza espressa, in maniera ancora più clamorosa, ieri pomeriggio, nel corso del Consiglio comunale di Pescara, quando centinaia di persone hanno occupato l'aula consiliare con cartelli e striscioni, contestando gli avversari politici dell'ex sindaco e raccogliendo firme da consegnare a istituzioni e magistrati.

Lunedì prossimo, nell'ambito dell'inchiesta, saranno sentiti l'imprenditore Massimo De Cesaris, anche lui finito ai domiciliari con l'ex sindaco e il suo ex braccio destro, Guido Dezio. Subito dopo l'imprenditore, il gip De Ninis ascolterà due tecnici comunali per i quali è stata chiesta l'interdizione dai pubblici uffici.