Una lite accesa tra il clamore dei ballerini del sabato sera. Gli schiaffi in mezzo alla pista affollata e poi, fuori dal locale, otto colpi di calibro nove - sette a centrare gambe e torace - e una dedica, «tanti auguri». È morto così - probabilmente per motivi legati allo spaccio di droga - Massimo Brancato, 34 anni, residente insieme al padre in via Grandi, a Bresso, paese della cintura di Milano

 

 

Milano - Erano le cinque del mattino quando, fuori dalla discoteca De Sade all'angolo tra via Piazzi e via Valtellina, è stato raggiunto dagli spari di un'arma da fuoco brandita da un italiano, si presume della stessa età della vittima, mosso, con ogni probabilità, dalla voglia e dall'impeto di regolare una questione legata al traffico di stupefacenti: una questione per cui le parole, forse, non erano sufficienti.


Pregiudicato per reati che vanno dal furto, il primo nel 2002, allo spaccio di droga; dalle lesioni personali alla rapina, al sequestro di persona, Blancato - sette condanne sulle spalle e una scarcerazione in seguito all'indulto nel 2006 - si trovava nella discoteca quando è stato avvicinato da un'altra persona con la quale è nato subito un alterco. Schiaffeggiato dall'uomo - conosciuto, con ogni probabilità, per motivi legati allo spaccio di droga - è stato accompagnato dagli uomini della sicurezza a lavarsi il volto in bagno e poi fuori dal locale.
Qui, affiancato da alcuni amici tra cui due ragazze, Blancato viene nuovamente raggiunto dall'aggressore che, dopo avere sibilato un «tanti auguri» - così viene riportato da alcune testimonianze - impugna una pistola calibro nove e gli scarica addosso otto colpi, decretandone la morte.
Nella sparatoria viene ferita una giovane di 21 anni, Luana M., che aveva trascorso la serata con la vittima e l'aveva seguita fuori dal locale. Gli uomini della squadra mobile effettuando le indagini per trovare l'omicida.

 

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