Il presidente dell’Italia dei Diritti: “Mi auguro che in futuro non si parli anche di camere a gas”

Milano - “Al peggio non c’è mai fine e questo episodio suona come un grave atto discriminatorio nei confronti della popolazione rom”.

Cosi Antonello De Pierro, presidente del movimento Italia dei Diritti, giudica il progetto “Acqua e sapone” rivolto ai bambini rom del campo nomadi Tribolino di Milano dalla vicina scuola Riccardo Massa e promosso dall’assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche Sociali del comune, Mariolina Moioli. In pratica l’istituto offre la possibilità, per gli alunni rom, di lavarsi nelle docce delle scuole prima di entrare in classe. “Forse - continua De Pierro - se avessero ammorbidito il concetto prevedendo una doccia per tutti i bambini, le istituzioni scolastiche e politiche avrebbero almeno salvato la faccia”. E aggiunge: “Questo fatto mi riporta inevitabilmente alla mente lo spettro di un periodo cupo della nostra storia non tanto lontano. Mi auguro solo che dopo le docce non si parli anche di camere a gas”. Una proposta giudicata da De Pierro: “Quantomeno singolare, dato che l’amministrazione comunale milanese si occupa della pulizia fisica dei bambini ma sorvola sulla pulizia etica e morale”. “Non dimentichiamo infatti - prosegue il presidente - che fino a poco tempo fa l’assessore alla cultura del comune di Milano era un certo Vittorio Sgarbi, un pregiudicato condannato in via definitiva per truffa allo Stato. La situazione è stata più volte denunciata dal blogger Piero Ricca, ma nonostante tutto, dal sindaco Letizia Moratti, non furono presi immediati provvedimenti di risposta morale verso la popolazione”.