L'opposizione potrebbe serrare i ranghi dopo le dichiarazioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sul parlamento.

Il partito democratico ha proposto a Italia dei Valori e Udc un incontro per predisporre una risposta comune alle parole del premier, hanno riferito fonti del Pd.
I capigruppo di Camera e Senato, Antonello Soro e Anna Finocchiaro, hanno scritto ai colleghi di Idv, Massimo Donadi e Felice Belisario, e Udc, Pier Ferdinando Casini e Gianpiero D'Alia, per chiedere un incontro.

"Cari colleghi, le recenti dichiarazioni di Berlusconi all'assemblea di Confindustria costituiscono un fatto di straordinaria gravità. La reiterata manifestazione di ostilità e disprezzo verso le prerogative del parlamento meritano una risposta adeguata", si legge nella missiva, "siamo pertanto a proporvi di incontarci per stabilire le modalità della nostra iniziativa", si legge nella lettera.
Dopo Finocchiaro, intanto, anche Soro ha convocato per martedì una riunione del gruppo del Pd alla Camera per concordare iniziative politiche in difesa del ruolo del parlamento.

Di Pietro non ci sta: il Pd sostenga la mozione di sfiducia a Berlusconi
Di Pietro risponde immediatamente alla richiesta d'incontro, dicendo ben chiaro il suo no. "La giusta risposta a Berlusconi non sono le solite riunioni e le sterili parole, ma azioni e provvedimenti determinanti. Per questo l'Italia dei Valori ha promosso una mozione di sfiducia nei confronti del Presidente del Consiglio che non riteniamo moralmente e politicamente degno di rappresentare questo Paese".

"Berlusconi - aggiunge il leader dell'Idv in una nota - vuole sfuggire alla giustizia, nonostante sia emerso chiaramente nel processo Mills il suo ruolo di corruttore. E la gravità dei suoi comportamenti è emersa anche nei precedenti processi che ha voluto inquinare. Presenteremo martedì prossimo, alla riapertura del Parlamento, la mozione di sfiducia per portare il dibattito in Aula e informare i cittadini". "Ci auguriamo - conclude Di Pietro - che tutti i parlamentari dell'opposizione la firmino e non si concentrino soltanto sulle vuote parole: gli attacchi al Parlamento e alla magistratura hanno bisogno di una risposta adeguata e di una forte e compatta opposizione".

Franceschini: Berlusconi si scusi per gli insulti
Un giorno dice una cosa e il giorno dopo nega, non se ne può più Il segretario del Partito Democratico, Dario Franceschini, oggi a Forlì per la campagna elettorale, è intervenuto sugli attacchi rivolti ieri dal premier, Silvio Berlusconi, a Massimo D'Alema e Anna Finocchiaro. "Non se ne può più - ha detto - di una persona che un giorno dice una cosa e il giorno dopo dice di non averla mai detta. Sono anni che va avanti così. Tutti hanno sentito e tutti i giornali e le televisioni hanno riportato il suo attacco al Parlamento "pletorico, inutile, controproducente" e i suoi giudizi sui deputati e senatori "capponi e tacchini". "Per coprire le sue parole il giorno dopo - osserva Franceschini - non ha trovato di meglio che attaccare Massimo D`Alema e Anna Finocchiaro che hanno difeso le prerogative del Parlamento. Si scusi per gli insulti e si ricordi che è lui ad essere espressione del Parlamento e non viceversa".

Casini: l'appello del Pd è irricevibile
"Credo che questo appello vada rispedito al mittente perché è irricevibile da chi con i referendari rischia di consegnare definitivamente l'Italia a Berlusconi. Io sono per combattere le derive del Governo, ma bisogna essere coerenti". E' la risposta di Pierferdinando Casini alla proposta del Pd di un fronte comune con Udc e Idv per la difesa del Parlamento. Casini e Franceschini sono di passaggio a Padova per la campagna elettorale. "Franceschini, prima di fare appelli per un fronte unico deve chiarire come mai per il referendum invita a votare sì, di fatto rafforzando Berlusconi", ha detto Casini, che, a riguardo della riduzione a 100 del numero dei parlamentari, ha aggiunto: "Sono sicuro che Berlusconi verrà bloccato come al solito dalla Lega, che di fatto lo tiene in ostaggio".

 

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