L’accusa formulata dai pm è quella di riciclaggio. Il senatore: il giudice ha già descritto verità dei fatti

Sergio De Gregorio

NAPOLI - Sergio De Gregorio è il destinatario di una richiesta d’arresto emessa nei sui confronti dalla Procura della Repubblica di Napoli.

La richiesta di arresto dei pm della Procura è stata però respinta dal gip per il quale il parlamentare dovrebbe essere ritenuto vittima dell’usura. L’accusa formulata dai pm è quella di riciclaggio, vicenda per la quale il senatore era già indagato. «La mia posizione è chiara - so è difeso De Gregorio -, ho fiducia nel Riesame. La Procura di Napoli trasforma una debitoria in riciclaggio. Pensavo di aver chiarito la mia posizione nel corso degli interrogatori cui mi sono sottoposto prontamente ogni volta che si è ritenuto necessario».

De Gregorio è presidente della delegazione italiana presso l’Assemblea parlamentare della Nato e leader del movimento «Italiani nel mondo». A casa di un pregiudicato ritenuto vicino alla camorra, secondo la Procura, furono trovati assegni girati dallo stesso De Gregorio. «I fatti, relativi all’anno 2005 e quindi a un periodo nel quale non ero ancora stato eletto senatore - spiega il senatore in una nota - descrivono la radiografia di un piccolo imprenditore che in un’area difficile cerca di combattere tra mille difficoltà». «Non voglio pensare a una persecuzione - si legge ancora - ma i resoconti della stampa sottolineano che un giudice terzo si è già pronunciato al riguardo, descrivendo la reale verità dei fatti». «Altro che riciclaggio - prosegue De Gregorio - la richiesta di custodia cautelare mi sembra addirittura abnorme, riferita a fatti circostanziati dei quali sono chiari la ricostruzione e lo sviluppo. Sono fiducioso nel giudizio del Riesame e non mi sottrarrò a nessuna responsabilità. Ho la coscienza tranquilla».

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