Polemica per le parole della presidente del Pd. Bersani corregge il tiro: «Tutto il partito dice no alla violenza». Di Pietro: «Berlusconi istigatore». Napolitano: fermare la spirale di violenza

Il premier durante il comizio (Afp)


MILANO - La condanna del gesto di Tartaglia, la solidarietà al premier aggredito a Milano e l'appello a fermare la spirale di violenza: la presa di posizione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non ha spento le polemiche politiche scatenate dal commento a caldo di Antonio Di Pietro sull'aggressione al presidente del Consiglio.

 

Una vera e propria bufera, rafforzata dalle parole di Rosy Bindi. «Io non voglio che ci sia mai violenza, ma Berlusconi con i suoi comportamenti e il suo menefreghismo istiga alla violenza» ha detto il leader Idv. «Il premier non faccia la vittima» ha aggiunto, rincarando la dose la presidente del Pd, che ha accusato il premier di essere «uno degli artifici del clima violento» che si respira nel Paese. Dura, in entrambi i casi, la reazione del Pdl. «Le affermazioni di Rosy Bindi - per il sottosegretario Paolo Bonaiuti - sono un lascito del passato: nelle sue parole si percepisce quel terribile concetto di superiorità morale che è tipico della sinistra». «Finchè la sinistra - ha ammonito Bonaiuti - si tirerà dietro questo ciarpame non arriverà a nulla. Il moralismo che li anima li rende convinti di essere solo loro depositari della verità. È un'arretratezza che va superata». Sulle parole della Bindi Pier Luigi Bersani prova a correggere il tiro. «Siamo tutti assolutamente convinti, e parlo per tutto il Pd, che ogni gesto di violenza vada rifiutato e che occorre assumere un profilo di civiltà politica, di serenità e di correttezza nel confronto anche quando questo è aspro e radicale» ha detto il segretario dei democratici. L'ex sindaco di Roma Walter Veltroni ha parlato di evento «di gravità eccezionale, un atto di violenza intollerabile per un paese civile, perché una persona è stata aggredita per le proprie opinioni. E sono inaccettabili anche le posizioni di chi vuole in qualche modo dare una spiegazione».

«CONTRO LA VIOLENZA MA LUI ISTIGA» - Nel suo commento a caldo sull'aggressione dei Berlusconi, Di Pietro aveva detto di condividere «le rimostranze dei cittadini che ogni giorno vedono un premier che tiene bloccato il Parlamento per fare leggi che servono a lui e soltanto a lui, mentre milioni di cittadini perdono il lavoro e faticano ad arrivare a fine mese». Proprio pochi giorni fa Di Pietro, nel corso della manifestazione della Cgil a Roma, aveva detto: «Se il governo continua ad essere sordo ai bisogni dei cittadini, si andrà allo scontro di piazza, e lì ci scapperà l'azione violenta se il governo non si assume la responsabilità di rispondere ai bisogni del Paese». E dopo le critiche piovutegli addosso da tutto il Pdl e la presa di distanza di Pd e centristi, il leader dell'Idv ha mandato una nuova nota: «Come al solito quando si tratta di criticare l'Idv i soliti "Soloni" capiscono fischi per fiaschi. Ribadisco allora che noi tutti deploriamo e condanniamo l'aggressione subita dal presidente del Consiglio. Ci mancherebbe altro!». «Però - aggiunge - non può e non deve legittimare e iustificare la dilagante esasperazione che l'assenza di politiche economiche e sociali di questo governo sta provocando nei confronti di miglia di lavoratori e padri di famiglia».

«IL PREMIER NON FACCIA LA VITTIMA» - Neanche Rosy Bindi ha usato parole tenere nei confronti del premier. La presidente del Pd, pur condannando «il gesto folle» di Tartaglia, ha invitato il premier a «non fare la vittima», apostrofandolo come «uno degli artefici del clima violento» nel Paese. La presidente del Pd ha espresso «solidarietà» a Berlusconi, ma ha anche sottolineato che «resta il fatto che tra gli artefici di questo clima c'è anche Berlusconi, non può sentirsi la vittima». Per la Bindi gesti come quello di cui si è reso responsabile Tartaglia quelli «vanno sempre condannati, mai giustificati. Qualche volta, però, sono spiegabili». «Motivi di esasperazione ce ne sono molti, legati alla crisi economica che alcuni pagano con prezzi altissimi», ha detto Bindi a La Stampa. «La sensazione più diffusa è che non sai più a chi rivolgerti, chi ti tutela. C'è perfino una rottura in parte creata ad arte del movimento sindacale. E poi c'è uno scontro politico che si porta dietro sicuramente frange estremiste o persone che perdono la testa, ma - sottolinea - chi ha più responsabilità fa di tutto per dividere il paese».

FINI: «GESTO GRAVISSIMO» - «È davvero un brutto giorno per l'Italia, si tratta di un gesto gravissimo di fronte al quale tutte le forze politiche hanno il dovere di manifestare una convinta condanna esprimendo solidarietà al presidente del Consiglio»: è stato il primo commento del presidente della Camera Gianfranco Fini che ha attaccato Di Pietro, definendo «inaccettabili» le sue dichiarazioni.

BOSSI: «ATTO DI TERRORISMO» -«Quello che hanno fatto a Berlusconi è un atto di terrorismo» ha detto Umberto Bossi. «Si sentiva un clima pesante da tempo - ha detto Bossi -. E quello che è accaduto oggi è un segnale preoccupante». «Silvio è un amico - ha aggiunto il leader del Carroccio - e mi aveva appena espresso in pubblico, nel suo discorso in piazza Duomo, ancora una volta la sua stima». «Dopo quel che è accaduto oggi - ha concluso Bossi - bisogna alzare la guardia».

IL VATICANO E LA CEI - Anche il Vaticano è intervenuto per deplorare l'aggressione al presidente del Consiglio: «È un fatto molto grave e preoccupante, che manifesta il rischio reale che dalla violenza delle parole si passi alla violenza nei fatti» dice il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi. «La violenta aggressione subita dal presidente del Consiglio costituisce un episodio di singolare ed esecrabile gravità»: è il commento della presidenza della Conferenza episcopale italiana.

SCHIFANI SOLIDALE COL PREMIER - Profonda solidarietà nei confronti del presidente del Consiglio è stata espressa dal presidente del Senato, Renato Schifani, così come dal presidente della Commissione Europea Josè Manuel Barroso. «La violenza anche in politica è intollerabile e lo è tanto di più quando sono in corso manifestazioni pacifiche. Berlusconi ha la nostra solidarietà senza se e senza ma» ha detto il leader Udc, Pier Ferdinando Casini. «Totale solidarietà» al premier anche dal presidente di Alleanza per l`Italia Francesco Rutelli.

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