Nonostante il suo avvocato lo abbia "rimproverato" per le frasi sulla magistratura il premier in serata ha rincarato la dose.

Non solo sostenendo di aver detto solo "la verità" nel denunciare la presenza di "bande di pm talebani", ma affermando che "faremo una riforma della giustizia importante e cercheremo di eliminare questa terribile patologia: qualche volta - ha detto Silvio Berlusconi nel corso della cena elettorale in favore di Roberto Cota - si dice la corruzione, le organizzazioni criminali... secondo me questa (la magistratura politicizzata, ndr) e' la patologia piu' grave della nostra democrazia".

Ma quale prescrizione, "e' una invenzione pura" e "voglio l'assoluzione piena". Il giorno dopo la sentenza della Cassazione che ha dichiarato prescritto il reato di corruzione in atti giudiziari da parte dell'avvocato David Mills, Silvio Berlusconi e' un fiume in piena. Non canta vittoria, ma va all'attacco.

Tanto piu' che l'opposizione, Udc a parte, calca e non poco sul fatto che Mills e' stato prescritto, non assolto. Cosi', mentre i suoi parlano di una sentenza che sbugiarda la procura di Milano (Maurizio Gasparri) o grazie alla quale finalmente "giustizia e' fatta" (Gianfranco Rotondi), Berlusconi non si dice soddisfatto. E il pronunciamento della Suprema Corte non cambia il suo giudizio su certi "pm talebani" che "intervengono con propositi eversivi nella vita democratica".

Parole che provocano la reazione dell'Anm che va all'attacco di una "intollerabile escalation di insulti e aggressioni nei confronti dei magistrati italiani". La frase in questione di Berlusconi, tra l'altro, andra' a ingrossare ancora la pratica del Csm a tutela di magistrati di diversi uffici giudiziari che ha attaccato.

E' dunque di nuovo altissima tensione tra premier e toghe mentre il governo si appresta ad accelerare su riforma della giustizia e intercettazioni che non possono piu' essere "pubblicate senza limiti", sottolinea il presidente del Senato Renato Schifani.

Intanto, per quanto riguarda il prosieguo del caso Mills e i suoi annessi, va registrato che i legali del premier chiedono la sospensione del processo 'parallelo' a carico di Berlusconi. L'avvocato del premier Niccolo' Ghedini, sollecita i pm di Milano a valutare uno stop delle prossime udienze in attesa di capire se anche il suo reato sia prescritto. Una iniziativa che viene giudicata con favore dal ministro della Giustizia Angelino Alfano che si guadagna cosi' una pioggia di critiche dall'opposizione. E' una richiesta "legittima" dice il Guardasigilli. Dichiarazioni che da parte di un ministro della Giustizia sono "inusuali e fuori dalle regole" per il Pd, con Donatella Ferranti. Parole che vengono da un "ministro-fantoccio" per l'Idv.

La sentenza di ieri, in ogni caso, assicura il ministro della Giustizia non cambiera' la strategia del governo. "Questa sentenza - dice - non cambia nulla. Il programma del governo sara' portato avanti e dovra' essere realizzato, dalle intercettazioni alla ragionevole durata dei processi al legittimo impedimento". Avanti a spron battuto, dunque, in particolare sulle intercettazioni che andranno votate in Senato entro aprile. Insomma, assicura Berlusconi, la riforma della giustizia "la facciamo", nonostante "i pm talebani". Intanto scoppia la polemica anche sul servizio di ieri del Tg1 di Augusto Minzolini che ha parlato di "assoluzione" dell'avvocato Mills. Sul quale ha preso posizione anche l'Usigrai difendendo il pezzo ma parlando di "scivolata nei titoli e nel lancio, dove si e' parlato di assoluzione di Mills e non di prescrizione".

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