Il presidente dell’Italia dei Diritti ha sciolto ogni riserva e parteciperà alle eventuali primarie del centrosinistra contando sui voti dell’Italia dei Valori e di Sel

 

 

Roma - Ormai è ufficiale: Antonello De Pierro, presidente del movimento extraparlamentare Italia dei Diritti, si candiderà alla carica di sindaco di Roma Capitale in occasione delle prossime elezioni amministrative del 2013.

 

La notizia era già nell’aria da tempo, ma De Pierro non aveva ancora sciolto le numerose riserve personali, nonostante da più parti gli giungessero, sempre più numerose, manifestazioni incoraggianti di sostegno in tal senso, da cittadini ormai esasperati dallo strapotere di politicanti e gerontocrati che hanno occupato gli apparati istituzionali, diventati il più delle volte meta per spregiudicati affaristi, che coltivano all’ombra della politica i loro interessi personali, piuttosto che centri di servizio sociale per la collettività.

 

E’ lo stesso leader dell’Idd a spiegare le motivazioni che hanno portato a questa svolta decisionale: “Abbiamo assistito impotenti, in questi ultimi anni, alla disastrosa gestione amministrativa della giunta (o meglio delle giunte) Alemanno, con una città che sta pagando un duro prezzo all’insipienza politica di queste persone. Ma nonostante i numerosi scandali che hanno bersagliato implacabilmente il povero, e credo incolpevole, Sindaco, vogliamo concedere l’alibi a questi amministratori dell’errore e non della dolosità, che tra l’altro non spetta a noi giudicare, e attribuire loro un’incapacità operativa disarmante.

Per quanto riguarda Alemanno, la non colpevolezza diretta che sentiamo di riconoscergli in afferenza agli scandali, non lo assolve certo dalla piena responsabilità politica di aver operato delle scelte collaborative dilettantistiche, che dovrebbero suggerirgli di dedicarsi, magari con successo, ad altra attività, liberando i cittadini dalla sua pressoché inutile presenza nel panorama politico.

 

Sono molti mesi che ricevo da ogni parte sollecitazioni e inviti a candidarmi alla carica di sindaco a Roma, e di trascinare in campo quel concentrato di onestà, legalità e trasparenza, che contraddistingue le coscienze soggettive di tutti gli esponenti dell’Italia dei Diritti. Ebbene non potevo deludere siffatte aspettative e ho preso la decisione, per portare nella competizione, ed eventualmente alla guida della città, un forte vento di rinnovamento, stavolta reale e non solo nascosto nella retorica dei proclami elettoralistici di gran parte della nomenclatura che ha rappresentato finora la vita politica nella Capitale.

La nostra sfida inizia dalla legalità, soprattutto negli stessi apparati comunali, che in alcuni comparti le corruttele e le connivenze hanno ridotto al lumicino. Non si può parlare di sicurezza se non si educa verso il rispetto delle regole chi dovrebbe farle rispettare. E’ chiaro, in questo caso, che mi riferisco alle battaglie portate avanti con decisione dal nostro movimento contro i numerosi comportamenti omissivi e i favoritismi da parte di alcune cellule deviate dei vigili urbani e dei dipendenti degli uffici tecnici comunali, con concrete proposte per arginare il fenomeno, che il sindaco Alemanno ha finto di recepire e di condividere, lasciando poi tutto invariato.

I cittadini romani, e soprattutto chi delinque sfruttando a proprio e altrui vantaggio posizioni professionali favorevoli, devono sapere che con noi, in tal senso, vigerebbe la tolleranza zero, con vigorosa attività preventiva e, se necessario, repressiva all’insegna dell’esemplarità.

La gente comune, i più deboli, sarebbero altamente tutelati dall’arroganza di pochi eletti, che con sprezzo della legalità, agitano impunemente lo scettro del potere.

 

La nostra sfida si sostanzia inoltre nella promozione culturale, soprattutto nelle periferie, settore che è stato mortificato da persone incapaci di valorizzarlo.

Soprattutto l’obiettivo da perseguire è quello di una città che risponda totalmente alle esigenze dei cittadini e combatta i privilegi di pochi.

Sappiamo che la nostra linea non farà piacere ad una certa classe politica ancorata saldamente ai benefici, che cercherà di boicottarci in ogni modo.

A noi poco importa, a noi interessa il benessere dei corpi collettivi e non certo di un manipolo di politicanti che deve aver scambiato gli scranni istituzionali come la meta di spregiudicati affaristi.

 

Perciò, se i cittadini riusciranno, nonostante i boicottaggi, a sintonizzare le loro coscienze sulle nostre frequenze innovative, potranno assistere ad una vera e propria rivoluzione nella gestione della cosa pubblica, che darà ossigeno vitale a tutte le attività quotidiane, che spesso ora si trasformano in odissee per chi è costretto ad affrontarle.

Si preparino, i signori dei privilegi, a rinunciare a ciò che credono un diritto, ma che è solo una concessione di un potere gestito sui percorsi clientelari.

Si apprestino ad affidare a sbiaditi ricordi l’uso e l’abuso di auto blu.

La politica dei trombati inseriti ad ogni costo si abitui a rinunciare a incarichi e consulenze faraoniche: se i compensi proposti non fossero di gradimento esiste un esercito di giovani disoccupati che li accetterebbe volentieri e magari raggiungendo risultati più proficui”.

 

De Pierro ha poi concluso: “Se ci saranno le condizioni e i margini necessari per esplicitare e concretizzare in ambito coalizzativo la nostra linea ideale è molto probabile che parteciperò alle eventuali primarie del centrosinistra, per le quali conto sull’appoggio dell’Italia dei Valori, della Federazione della Sinistra, di Sinistra Ecologia e Libertà e dei Verdi Ecologisti, da dove intendo iniziare a edificare la struttura portante per la realizzazione del progetto propugnato. In caso contrario valuteremo il da farsi, cercando di maturare le scelte migliori per trarre i maggiori benefici per la cittadinanza, che a quel punto diventerà decisiva e parte integrante di un progetto ambizioso per consegnare a Roma l’efficienza che le compete di diritto”.