Roma - «Ivano Fossati e Gigi D’Alessio insieme sullo stesso palco non me li perderei per nulla al mondo». Giorgio Panariello riassume con una battuta lo spirito che anima i big della musica italiana, uniti per contribuire alla rinascita dell’università dell’Aquila, gravemente danneggiata dal terremoto del 6 aprile.

Sarà lui, il 20 giugno, a condurre con Serena Dandini il concerto-evento «Corale per il popolo d’Abruzzo», in scena allo Stadio Olimpico di Roma.

Renato Zero, Fiorella Mannoia, Claudio Baglioni, Antonello Venditti, Pino Daniele, Gianni Morandi, Lucio Dalla, Fossati e D’Alessio, Mario Biondi, Alex Britti, Cristiano De André. Quarant’anni di splendida musica italiana in quattro ore. «La motivazione è disarmante - spiega Renato Zero -. Stiamo parlando del nostro avvenire, di quello dei nostri ragazzi. Il mio appello ha avuto una risposta viva e sincera, vedere qui tutti questi colleghi mi emoziona, perché mi sento fratello di qualcuno». L’intesa spontanea e la voglia di cantare insieme sembrano aver cementato rapporti tra artisti che raramente prima d’ora avevano collaborato. «Non ci sentivamo dal Cantagiro - scherza Zero -. Pino non mi riconosceva. “Sono Renato”, gli ho detto, e lui mi ha risposto “Renato chi?”». «Su quel palco - gli fa eco Ivano Fossati - ci saranno divertimento, rilassatezza, felicità e soprattutto scambi musicali. Sarà un evento unico e irripetibile». Per garantire che l’intero incasso vada effettivamente all’università dell’Aquila, si sta studiando il modo di abbattere tutti i costi. Come ha spiegato l’organizzatore Ferdinando Salzano, il Coni offrirà lo stadio gratuitamente e si utilizzerà il palco dei Depeche Mode, in scena pochi giorni prima. Ma tutte le spese grandi e piccole verranno tagliate: dalla cartella stampa, offerta dal tipografo, al service audio-video offerto da un’azienda abruzzese, fino all’abolizione dei costi di prevendita dei biglietti, garantita da tutte le compagnie di «ticketing». A testimonianza della trasparenza del progetto, il rettore dell’università Ferdinando Di Orio ha garantito che «tutto ciò che verrà raccolto sarà iscritto a bilancio dell’ateneo».

I cantanti, però, chiedono di più. E si appellano direttamente al governo per ottenere una legge ad hoc affinché gli appalti per la ricostruzione post-terremoto restino alle aziende abruzzesi.
Inutile parlare di scaletta. Che poi è senza dubbio ciò che interessa di più al pubblico. I grandi big della canzone hanno iniziato soltanto ieri pomeriggio a dare una forma a quello che sicuramente sarà uno degli spettacoli musicali dell’anno.

Di chiaro, per il momento, ci sono solo i pensieri rivolti alle vittime del sisma. Renato Zero ad esempio, ha annunciato che chiederà a RaiTre di trasmettere il concerto in diretta nelle zone colpite, magari allestendo dei maxi-schermi. E tra le sue idee, anche quella che ogni protagonista «adotti» un collega. «Chiamiamo Zarrillo, Ron, Tosca e gli altri per duettare su uno dei nostri brani - la proposta dell’artista - così tutti potranno contribuire a questo grande evento».

 

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