"Bellezza
mia, gli animali fanno bene alla salute". Parola di un famoso "medico
dei pazzi"!
Carlo
Croccolo presenta ai lettori di Italymedia.it i suoi "elisir di
lunga vita", Pippo ed Agnese. E svela un episodio inedito su Totò
ed il suo amore per i cani
di
Patrizia Notarnicola
In
occasione del loro matrimonio Carlo Croccolo e la sua attuale moglie,
la regista Daniela Cenciotti, hanno spedito a parenti e amici un invito
che più o meno suonava così: "Pippo ed Agnese sono
finalmente lieti di annunciarvi
". Pippo ed Agnese non sono
bambini ma due splendidi ed affettuosissimi cani. Tanto basta per dare
l'idea di quanto sia legato a loro questo bravissimo attore comico che
ha lavorato con i grandi del nostro cinema e del nostro teatro, primo
tra tutti Totò.
Carlo,
quando guardi un cane, cosa leggi nei suoi occhi?
Si dice che guardare negli occhi qualcuno significa guardare la sua
anima. Anche negli occhi di Pippo e di Agnese, i miei cani, riesco a
vedere la loro anima, come accade per le persone. Anzi, la verità
è che gli uomini, a differenza degli animali, riescono a nascondere
e mascherare quello che hanno dentro. Credi di capirli ma tante volte
non è così. Io con gli esseri umani ho compiuto errori
di valutazione. Con i cani non ho mai sbagliato. Sono veri!
Di recente
ti sei sentito abbandonato da un amico. Raccontandocela, tu hai paragonato
questa tua esperienza a quella dell'abbandono di un animale. Cosa intendevi
dire?
Io ho avuto una delusione da quello che ritenevo un grande amico.Dopo
quindici giorni mi sto consolando, anche perché i miei interessi
e gli altri affetti mi stanno facendo superare la sofferenza. Invece
un cane abbandonato non può colmare il vuoto che così
si è venuto a creare. Un cane ha solo noi. Senza noi rimane senza
vita. Abbandonarlo significa ucciderlo, condannarlo a morte, non vivere
più. Se fossi al posto di chi pensa di lasciare una cane, io
prima lo guarderei negli occhi. Non so se dopo avrei il coraggio di
mandarlo via. E se lo avessi, sarei proprio un delinquente. La realtà
è che spesso noi facciamo finta di stare con gli animali, di
amarli.Però anche se noi li trattiamo male, loro ritornano perché
forse sperano di essersi sbagliati.Forse pensano che se il loro padrone
li ha bastonati, lo ha fatto perché era nervoso. Continuano ad
essere legati a lui nonostante tutto. Lo rimangono per sempre. Esiste
una persona che qualunque cosa le facciamo, trattandola male, tradendola,
torna da noi sempre innamorata e fedele? Credo di no. Un animale lo
fa.
Tu porti
con te Pippo ovunque?
E' un mascalzoncello. Essendo nato in casa nostra è abituato
alla vicinanza mia e di Daniela, mia moglie. Senza uno dei due si sente
insicuro. Allora impazzisce, abbaia, distrugge tutto. La colpa non è
sua, ma del suo bisogno di averci vicino. Con noi è tranquillo,
sa di essere protetto da due persone che lo amano immensamente. E' questa
sicurezza che noi uomini, scioccamente, non cerchiamo. Noi non capiamo
che è molto più importante di qualsiasi cosa, del sesso,
dei soldi, avere accanto qualcuno che ci protegge a qualunque costo,
su cui possiamo contare in qualunque momento, che non ci dà coltellate
alle spalle, dinanzi alla quale possiamo spogliarci nudi, essere brutti,
mostrare i lati negativi continuando ad essere amati.
Hai aderito
anche tu alla nostra petizione che ha come fine l'istituzione da parte
del Comune di Roma di un pronto soccorso gratuito per gli animali. Vogliamo
con questo aiutare chi ama gli animali quanto te ma non può permettersi
di affrontare i costi delle loro cure.
Più che per le persone, la vostra mi sembra una buona idea per
gli animali. Gli animali vanno aiutati perché a loro volta sono
un grande aiuto per gli uomini. Pensiamo alla compagnia che fanno e,
al contrario, quanto costa ad un anziano assumere una persona che passi
del tempo con lui. I cani poi costringono a camminare, fare delle passeggiate.
Per noi persone di una certa età è una spinta a fare un
minimo di movimento. Insomma, un cane consente di risparmiare togliendoci
o prevenendo la necessità di usare farmaci. E poi, così
come lo Stato prevede una assistenza nelle spese sanitarie dei cittadini,
dovrebbe farlo anche per gli animali domestici almeno. Io credo nella
compagnia di un animale molto di più che in quella di un uomo.
La scienza
oggi parla di pet-therapy. Ci sembra di capire che, anche secondo te,
dagli animali può venire uno stimolo alle persone malate lottare
per la guarigione.
Gli animali in genere, ti fanno ridere, ti danno energia. Fatevelo dire
da uno che, pur non essendosi laureato, ha studiato medicina.
Come "Il
medico dei pazzi" di Scarpetta, che poi hai interpretato tante
volte a teatro?
Più o meno. Il professore a cui avevo chiesto la tesi mi domandò:
<<Perché hai studiato medicina?>>. Gli risposi:<<Perché,
professò, per lo meno con me, prima di morì, se fanno
una risata. Con lei manco quello!>>. Tornando agli animali, loro
ci fanno stare bene perché ci fanno sentire utili.Racconto un
episodio che può sembrare assurdo ma che nasconde una grande
verità. Avevo un amico sola,come si dice a Roma, uno di quelli
che truffano la gente. Diceva un gran bene di quelli che aveva truffato
mentre considerava nemici quelli che truffavano lui. Una volta gli feci
notare la sua incoerenza. Mi rispose. <<Semplice, 'a Ca'! Quelli
a cui dai i soldi li fai sentire dei pezzenti, li hai aiutati, li hai
così umiliati!Quelli a cui li freghi, li fai sentire importanti,
come Agnelli!!!>>. Tutto ciò sembra assurdo, sciocco,ma
nasconde una grande verità. Quando aiuti un animale, questo non
si sente umiliato, è riconoscente, ti vuole bene davvero. Loro
sono utili a te senza chiederti niente in cambio.
Prima
di Pippo ed Agnese avevi già avuto degli animali?
Sempre. Mi piacciono tutti gli animali. Pensa che ero un cacciatore
ma ho smesso di cacciare perché gli uccelli mi facevano troppa
pena. Pippo è un cane da caccia ma in realtà va a caccia
solo di pallette.Ero anche pescatore. Adesso partecipo solo a gare sportive
e poi ributto i pesci in mare o nel lago. Anche gli animali hanno diritto
di vivere, a qualunque specie appartengano.
Pippo poi
è una star. Ha lavorato anche con Monicelli!
Noi attori siamo spesso attori-cani, Pippo è un cane-attore.
E' comparso anche nell'ultima scena de Il Medico dei Pazzi, l'ultima
volta che abbiamo portato la commedia in teatro.Uno degli interpreti
mi chiedeva indicandolo: <<E quello?>>. Ed io rispondevo:
<<Quello crede di essere un cane- attore>>.
Hai lavorato
altre volte con degli animali?
Si, parecchie. Soprattutto quando ero più giovane facevo dei
films per ragazzi con degli animali. Lo trovo molto difficile, bisogna
avere molta pazienza. Anche sul set della fiction per cui sto lavorando
adesso con Antonella Steni c'è un cane. Si tratta di una serie
televisiva per RaiUno, in 28 puntate, dal titolo Cinecittà, con
Barbara De Rossi, Giuliana Lo Judice, Philippe Leroi e tanti altri.
Il pubblico
ti ricorda, tra l'altro, in una scena divertentissima del film Tre uomini
e una gamba, di e con Aldo, Giovanni e Giacomo. Tu eri il padrone di
Ringhio.
Si, il mio personaggio credeva di parlare al telefono col suo cane,
che invece era stato steso letteralmente dai tre imbranati. Gli rispondeva
allora Aldo che imitava il bao-bao di Ringhio. E io gli dicevo: <<Bello,
me che sei raffreddato, che c'hai>>?
Invece
cosa diresti a chi organizza combattimenti tra cani per guadagnarci
con le scommesse?
Quelli li farei combattere tra loro
Io odio anche le corride
ma lì almeno c'è una tradizione. Nel caso dei combattimenti
clandestini, si tratta di un ignobile pretesto per guadagnare soldi.
A quel punto sarebbe più dignitoso che questi signori si dedicassero
ai furti. Compirebbero un'azione meno malvagia.
Un altro
fenomeno che noi di Italymedia.it combattiamo è l'accattonaggio
fatto usando i cani, così come i bambini, per intenerire la gente.Ti
è capitato di assistere a scene del genere?
Si, ma non lo condivido affatto.Oltre tutto in molti casi certa gente
affitta i cani o addirittura i bambini per mettere in piedi queste scene.
Io poi non amo l'accattonaggio in genere. Nella mia vita sono stato
povero, sono emigrato in Canada, ho fatto tutto, sempre rimboccandomi
le maniche e lavorando. Ho portato i pesi, ho scaricato la carne e ti
assicuro che ogni pezzo di carne pesa mezzo quintale. Mi è accaduto
anche dopo aver raggiunto una tale notorietà in Italia da provocare
una interpellanza alla Camera sui miei guadagni. Forse era vero che
guadagnavo troppo. Tre milioni in un giorno. Allora ti ci compravi una
casa. Ma io non ho avuto paura di ricominciare da zero all'estero nel
1956.Lavoravo in un bar dove ogni tanto capitava un italiano che mi
riconosceva.Poi ho recitato anche in America, facendo pubblicità
e guadagnando 15 dollari alla settimana. Oggi io ho anche la cittadinanza
canadese. Sulla base della mia esperienza ho capito che lavorare è
l'unica possibilità vera che abbiamo per proseguire, per andare
avanti. Io oggi, a 75 anni, ho imparato a lavorare al computer. Continuare
ad imparare è bellissimo, a qualsiasi età. Bisogna eliminare
le elemosina. Chi è inabile a lavoro ha una soluzione, la compagnia
degli animali.
L'ultima
curiosità! Hai lavorato tanto con Totò, gli hai dato al
voce in alcuni films. Il grande Antonio de Curtis amava gli animali?
Nessuno
lo sa ma Totò in persona andava in giro di notte a raccogliere
cani randagi e insieme a Mulè, un altro meraviglioso attore caratterista,
aveva messo su a Roma un canile per ospitare cani randagi. Alla sua
morte lo hanno chiuso
ASCOLTA
GLI SPOT DI CARLO CROCCOLO
Spot
1 (Contro l'abbandono)
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2 (Invito a firmare la petizione)
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3 (Invito a tatuare i cani...)
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4 (Amore per gli animali)