SPIRIT, CAVALLO SELVAGGIO
Regia: Kelly Asbury, Lorna Cook
Scenografie: Kathy Altieri
Colonna sonora: Hans Zimmer
Canzoni: Zucchero, Irene Fornaciari
Genere: animazione
Distribuzione: UIP
Giudizio: * * * ½

Un bellissimo stallone galoppa libero per le praterie della selvaggia frontiera americana, finché la sua strada incrocia quella dell'uomo, austero e dominatore, ben diverso da quello che conoscerà in seguito, un indiano Lakota che sarà preso prigioniero insieme a lui.

La Dreamworks è riuscita a conciliare gli opposti in questo lungometraggio animato che unisce la tecnica digitale alla vecchia matita su foglio bianco in un'alternanza davvero impercettibile. Colori raggianti e fondali maestosi fanno da contorno ad una storia tutto sommato povera di contenuti: i soliti buonismi natalizi (amicizia, amore, solidarietà, perdono) riproposti pedissequamente sulla scia della tradizione, passano in secondo piano rispetto al gesto tecnico. La parola torna a chi ne ha il dono (solo gli uomini parlano in Spirit), lasciando il posto a situazioni, musica e canzoni; ed è proprio in questo campo che denotiamo il buon lavoro fatto sia da Zimmer per le musiche che da Zucchero, coadiuvato dalla sua promettente figlia Irene, per le canzoni. Sentimento, buoni propositi ed un sottile strato di politicizzazione per un cartone animato innovativo sotto molti punti di vista, uno dei quali è l'uso quasi totale di sistemi operativi Linux per le workstation grafiche, un primato assoluto nel settore, ed un colpo al fianco per "Big Brother" Bill Gates.

Nelle sale dal 20 Dicembre

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