VetrinaCinema
a cura di Alessio Sperati
   


A proposito di Schmidt

L'assolo di un grande compositore di emozioni

di Tiziana Morganti

 

Un solo volto. Quello di Jack Nicolson. Con A proposito di Schmidt, vincitore di due Golden Globes per miglior attore protagonista e migliore sceneggiatura, il regista Alexander Payne si regala la possibilità di aggiungere un nuovo ed imprevedibile ritratto alla galleria d'autore di Nicholson. Warren Schmidt, uomo qualsiasi, che viene travolto nonostante una vita trascorsa nel rispetto delle regole, da avvenimenti inevitabili. Vice del vice presidente di una compagnia di assicurazioni in pensione e padre intimamente innamorato di un'unica figlia testardamente convinta a sposare un idiota. Tratti comuni, di una vita comune descritta all'interno di una sceneggiatura che si mantiene in perfetto equilibrio tra l'ilarità di una commedia e gli interrogativi interiori di un dramma. La vita semi-seria di un uomo che, dietro il sorriso furbescamente fanciullesco, nasconde il tormento per non aver lasciato traccia di sé. La pellicola di Payne ha il merito di permettere a Nicholson di abbandonare i panni dello psicopatico e del dannato a tutti i costi, per immergersi in quelli goffi e vagamente infantili di un uomo rimasto solo con i ricordi di ciò che avrebbe voluto essere e con i resti di ciò che è stato. In un continuo dialogo tra la realtà desiderata e quella vissuta, il protagonista di Shining sembra abbandonarsi piacevolmente alla rappresentazione di un semplice uomo stupito di fronte ai cambiamenti e alle scoperte di una vita giuntaa metà del percorso. "È il momento di passare all'azione e fare la differenza. La vita è breve ed io non posso permettermi di sprecarne un minuto di più". Saggia esternazione se non fosse per il fatto che, a pronunciarla con scarsa convinzione, sia un Nicholson spettinato, vestito di un pigiama insozzato da incuria ed improbabili orge alimentari, placidamente deposto su di un divano da molte settimane, all'interno di una casa travolta da un uragano di rifiuti. Ironico, tenero senza cadere nella trappola del buonismo esasperato. Perchè solo il volto della perfidia e della follia cinematografica può permettersi di rimanere seduto sul tetto di un camper, di fronte ad un cielo stellato, avvolto in una coperta con lo sguardo contrito e pentito di un bambino colpevole senza cadere nella trappola di un sentimentalismo fin troppo rappresentato. Ed è sempre quello sguardoad impadronirsi della scena. A tratti volutamente perso, vago e sconcertato durante l'incontro/scontro con Kathy Bates, chiamata a rappresentare una sfida diretta ai sentimenti e alle regole di Warren. Roberta è una donna perfettamente a proprio agio con sé stessa. Si muove con disinvoltura a piedi nudi all'interno di una casa caotica e multicolore. Naturalmente portata verso il sesso, per sua stessa ammissione confessa di aver avuto il primo orgasmo a soli sei anni, coinvolge uno stralunato Schmidt all'interno di un bizzarro e sfaccettato panorama familiare. Inutile dire che la diversità e l'assenza di regole spaventano sempre. Ed il piccolo uomo del Midwest non è da meno. Pyen non ha avuto la presunzione di costruire l'ennesimo eroe positivo da imporre ad un pubblico bisognoso di essere rassicurato a tutti i costi. Schmidt non è perfetto, né come padre, né come marito. Non ci si schiera con lui a tutti i costi, ma lo si comprende in quel delirante bisogno di lasciare un segno, di sapere di essere stato fondamentale per qualcuno. Non è forse questa necessità di sentirsi immortali a far in modo che ognuno di noi accetti il pericoloso rischio di esporsi? Parole, azioni, sorrisi, rabbia e rapporti intrecciati. Tutto pur di poter ammirare il proprio nome impresso in modo indelebile nella vita di chi ci è stato accanto. Al ritorno di un viaggio fisico ed interiore, rientrato in una casa dominata dal disordine e dall'assenza, Schmidt troverà traccia del suo passaggio grazie ad un piccolo ed innocuo oggetto posto sulla sua scrivania. A noi rimane, invece, la sensazione che Nicholson, spintosi al limite del comico e della commozione, abbia dato corpo ad una delle più angoscianti ossessioni umane.

 

 

Cast artistico
Jack Nicholson - Warren Schmidt
Hope Davis - Jeannie Schmidt
Dermot Mulroney - Randall Hertzel

Kathy Bates - Roberta Hertzel

June Squibb - Helen Schmidt

Howard Hesseman - Larry Hertzel

Harry Groener - John

Connie Ray - Vicki Rusk

Len Cariou - Ray Nichols

 

Dati Tecnici

Titolo originale: About Schmidt

Regia: Alexander Payne

Fotografia: James Glennon

Soggetto: Louis Begley

Sceneggiatura: Alexander Payne, Jim Taylor

Montaggio: Kevin Tent

Produzione: Michael Besman, Harry Gittes

Produzione esecutiva: Bill Badalato

Musica: Rolfe Kent

Scenografia: Jane Ann Stewart

Costumi: Wendy Chuck

Suono: Mark Choi, Richard Ford, Frank Gaeta, Adam Jenkins, Kimaree Long

Produzione: Avery Pix, New Line Cinema

Origine: USA

Distribuzione: Nexo

Durata: 125'

Formato: 35 mm

Aspect Ratio: 1.85:1

Genere: Drammatico

Uscita nazionale: 7 Febbraio 2003




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