Matrimonio
tardivo
L'opera
prima semi-autobiografica di Dover Kosashvili, presentata a Cannes 2001.
Matrimoni
combinati e tradizioni familiari, temi autobiografici inseriti da Kosashvili
nel suo primo lungometraggio presentato al Festival di Cannes edizione
2001. Questo regista georgiano classe '66 vive in Israele dal 1972, ma
si porta dietro come uno scomodo bagaglio quelle tradizioni
familiari condivise dalla metà della popolazione israeliana. Zaza,
il protagonista di Matrimonio tardivo, è la sua proiezione
più immediata: un ragazzo in età matura, piacevole e colto,
costretto ad incontri/teatrini durante i quali giovanissime ragazze gli
vengono proposte quali improbabili consorti. Ma lui ha già trovato
clandestinamente l'amore in Judith, una marocchina divorziata con una
splendida figlia. Un amore furtivo, illegale agli occhi di una tradizione.
Il diritto alla libertà si scontra presto con i doveri verso la
famiglia che si manifesta attraverso vere e proprie spedizioni punitive
in casa del nemico. Interrogato sull'autobiografismo della sua opera,
il regista sorride, pensando anche al fatto di non aver trovato un'attrice
femminile che potesse interpretare a dovere il ruolo di madre/giudice/punitore
per Zaza, meglio della vera madre di Kosashvili. Ai problemi linguistici
dunque (gli attori professionisti hanno dovuto imparare i dialoghi in
georgiano, con conseguente totale mancanza di improvvisazione), si aggiungeva
una scomoda presenza genitoriale sul set. Matrimonio tardivo unisce
momenti intensamente drammatici ad una sottile ironia che il regista stesso
definisce come l'ironia del vivere, rendendo il film di difficile classificazione.
I ritmi sono eccessivamente, inesorabilmente lenti: laddove si può
fare un'affermazione in quattro parole, Kosashvili ne usa venti, creando
la scena del rapporto sessuale tra Zaza e Judith in modo pesante e sgraziato
ai limiti della pornografia, e rendendo alcune situazioni estremamente
fastidiose e inutilmente descrittive. In sostanza una pellicola che esprime
una certa genuinità tematica unitamente ad un'ingenuinità
costruttiva facendo sì che l'unica cosa che alla fine arrivi in
ritardo ai nostri occhi sarà la fine del film stesso.
Cast
artistico
Lior
Louie Ashkenazi - Zaza
Ronit
Elkabetz - Judith
Moni
Moshonov - Yasha
Lili
Kosashvili - Lili
Aya
Steinovits Laor - Ilana
Rozina
Cambos - Magouly
Simon
Chen - Simon
Sapir
Kugman
- Madona
Dati
Tecnici
Regia:
Dover Kosashvili
Fotografia:
Dani Schneor
Soggetto:
Dover
Kosashvili
Sceneggiatura:
Dover
Kosashvili
Montaggio:
Yael Perlov
Produzione:
Marek Rozembaum, Edgard Tenembaum
Produzione
esecutiva: Udi Yerushalmy
Musica:
Joseph Bardanashvili
Scenografia:
Avi Fahima
Costumi:
Maya Barsky
Suono:
Alex Claude, Oleg Kaiserman
Produzione:
Centre National de la Cinématographie,
Israeli Film Fund
Origine:
Israele / Francia
Distribuzione:
Istituto Luce
Durata:
102'
Formato:
35 mm
Aspect
Ratio: 1.85:1
Genere:
Drammatico
Uscita
nazionale: 10 Gennaio 2003
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