VetrinaCinema
a cura di Alessio Sperati
   


Moonlight Mile - Voglia di ricominciare

Una storia sulla presa di coscienza nei confronti della vita. Brad Silberling parla di sé attraverso questo film e facendolo sogna di dimenticare il suo passato

 

Quando si parla della morte, ci si imbarca in acque alquanto pericolose. Quando si affronta la storia di una giovane vita stroncata dalla follia, e si osserva il reagire contratto e scomposto della sua famiglia, ci si muove su di un terreno minato, ma Silberling ha la chiave per la salvezza, o forse, è proprio questo il suo modo per cercarla. Il regista ha così chiara nella sua mente la dinamica della scomparsa della sua compagna di allora Rebecca Scheaffer, uccisa nel 1989 da uno sconsiderato fan, che non può non coinvolgere il tutto nel suo cinema. Moonlight Mile è uno di quei film che o lo si ama o lo si odia, non ammette mezze misure. Il diluire in due ore di visione proporzioni, traiettorie innovative e salti da genere in genere, può fuorviare e confondere. Utilizzare Susan Sarandon e Dustin Hoffman per un ruolo apparentemente colmo di drammaticità inespressa sembra al pari di correre con una Ferrari al parco. Ma così non è. Se per riempire una colonna sonora ad hoc (siamo nel 1973), il regista sceglie i b-sides dei successi del tempo, così vuole spingere lo sguardo verso l'altro lato della vita, il lato di chi resta e di chi deve inevitabilmente e serenamente continuare a correre. Jake Gyllenhaal (che abbiamo già visto in Donnie Darko e rivedremo presto in The Good Girl), interpreta Joe Nast, un ragazzo sconvolto dalla scomparsa della sua promessa sposa e combattuto tra ciò che avrebbe dovuto essere e ciò che vorrebbe essere. Finché giunge Cheryl, l'anima gemella, deviata anche lei da una scomparsa che non la molla, convinta che l'abbandono dei luoghi del suo passato ucciderebbe il suo uomo un po' di più di quanto non lo sia già. Una trama fuorviante, un atteggiamento di umoristico distacco si contrappone ai falsi atteggiamenti di circostanza: una Susan Sarandon che alza lo stereo a tutto volume mentre si reca al funerale della figlia, rende bene l'idea del suo atteggiamento. Da Casper a City of Angels, Silberling fa della morte l'espediente metanarrativo per parlare della vita, per far interagire le due realtà. Per farlo crea inoltre un non spazio senza tempo, siamo nel 1973 ma non è facile capirlo. Il disseminare segnali introspettivi e simbolici in una storia che è quella del regista stesso, senza i giusti codici interpretativi, rischia di creare un valico tra il creatore ed il suo pubblico. Confuso da un ostentato simbolismo, chi rischia di essere a miglia lunari di distanza dal film è proprio lo spettatore.

 

Cast artistico
Jake Gyllenhaal - Joe Nast
Dustin Hoffman - Ben Floss
Susan Sarandon - JoJo Floss

Aleksia Landeau - Cheryl

Richard Messing - Rabbi

 

Dati Tecnici

Titolo originale: Moonlight Mile

Regia: Brad Silberling

Fotografia: Phedon Papamichael

Soggetto: Brad Silberling

Sceneggiatura: Brad Silberling

Montaggio: Lisa Zeno Churgin

Produzione: Mark Johnson

Produzione esecutiva: Ashok Amritraj, David Hoberman, Susan Sarandon, Patricia Whitcher

Musica: Mark Isham

Scenografia: Melissa Stewart

Costumi: Mary Zophres

Suono: Andrew Bock, Pud Cusack, Eric Gotthelf, Michael Herbick, Richard King, Stephen Krause, Michael W. Mitchell, Linda Murphy, Ross Simpson, Hugo Weng, Linda Yeaney

Produzione: Touchstone Pictures, Reveal Entertainment, Punch Productions, Hyde Park Entertainment, Gran Via

Origine: USA

Distribuzione: Eagle Pictures

Durata: 120'

Formato: 35 mm

Aspect Ratio: 2.35:1

Genere: Drammatico

Uscita nazionale: 7 Febbraio 2003


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