VetrinaCinema |
a
cura di
Alessio
Sperati
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Titoli di testa su disegni animati, scenografie color pastello e Buick che si incrociano per strada, ci portano immediatamente in pieno clima anni '60, cullati da musica Jazz, facciamo la conoscenza della famiglia Abagnale, dove il paterno Christopher Walken pone le basi e le ragioni del mito che verrà messo in scena in seguito. Quando il divorzio si pone come la ratio scatenante della repentina crescita del piccolo Frank, padre e figlio contrappongono le loro strade convergendo l'uno verso la sconfitta, l'altro verso la vittoria. Attraverso un'America di buoni sentimenti, seppur macchiata dalla vicenda Kennedy e dalla guerra del Vietnam, Abagnale si basa sulle mitizzazioni di alcune figure professionali per fare la sua fortuna, raggranellando milioni di dollari in quattro anni di "lavoro" e viaggiando dall'Atlantico al Pacifico. Finirà per spacciarsi per supplente di francese in un liceo, per medico, avvocato e pilota di aerei di linea. È tutto vero, o meglio è tutto come ce lo racconta Frank Abagnale Jr. nella sua autobiografia (edita in Italia da Piemme), ma ci sarà davvero da fidarsi? Vero è che l'umanità di entrambi viene messa tanto in luce in questo film da far pensare che sia il regista a metterci del suo, frugando e interrogando i due lati del suo carattere: il diligente e il criminale, l'ordine e il disordine, la voglia di rigare dritto e quella di infrangere le regole. Hanks è meraviglioso nell'agente FBI più umano mai rappresentato, Carl Hanratty, l'unico a comprendere i dissidi interiori del caso Abagnale. I due arriveranno ad una condizione di amore/odio già rappresentata sia letterariamente che cinematograficamente, una situazione di reciproca dipendenza, causata dall'unico comun denominatore della solitudine. Una pellicola dagli apparenti toni leggeri, mostra tre prove d'attore di tutto rispetto: Di Caprio nel suo ruolo di abbindolante e fascinoso Casanova della truffa, un panciuto Hanks nei panni di un agente controcorrente, ma soprattutto Christopher Walken nei panni di padre in sfacelo, distrutto dal divorzio e sorretto dai successi del figlio, davvero convincente. Tra un capolavoro e l'altro Spielberg si è concesso questa vacanza di 50 giorni in cui ha dato vita ad una commedia dai toni agrodolci, ma, anche volendo, non riuscirebbe mai a fare un fiasco.
Cast
artistico Martin Sheen - Roger Strong Nathalie Baye - Paula Abagnale Amy Adams - Brenda Strong James Brolin - Jack Barnes Brian Howe - Tom Fox
Dati Tecnici Titolo originale: Catch Me If You Can Regia: Steven Spielberg Fotografia: Janusz Kaminski Soggetto: Stan Redding e Frank Abagnale Jr. Sceneggiatura: Jeff Nathanson Montaggio: Michael Kahn Produzione: Walter F.Parkes, Steven Spielberg Produzione esecutiva: Barry Kemp, Laurie MacDonald, Tony Romano, Michel Shane Musica: Monty Norman, John Williams Scenografia: Jeannine Oppewall Costumi: Mary Zophres Suono: Ramiro Belgardt, Norman Bernard, Charles L.Campbell, Mark Eshelman Produzione: Amblin Entertainment, Dreamworks SKG, Kemp Company Origine: USA Distribuzione: UIP Durata: 141' Formato: 35 mm Aspect Ratio: 1.85:1 Genere: Commedia Uscita nazionale: 31 Gennaio 2003 Per visitare il sito ufficiale del film clicca qui! Per
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