VetrinaCinema |
a cura di Marzia Serra e Marco Molle |
di Marco Molle Agata,
proprietaria di una libreria e fervente bibliofila, espelle da sé
le emozioni, fulminando lampadine, illuminando di sorrisi quasi beota
gli altri, capace di esternare fino in fondo il risentimento nei confronti
del presunto fedifrago amante, molto più giovane di lei, senza
trincerarsi dietro un orgogliosa indifferenza. Gustavo è il fratello
(adottivo, come lui scoprirà costernato nel corso della storia)
di Agata e le emozioni riesce, specularmene a lei, a comprimerle, quasi
soffocandole (basti pensare alla sua castrante vita coniugale), finché
la rinuncia al lavoro di architetto, retaggio di un padre scoperto fraudolentemente
adottivo, lo aprirà alla vita. Poi c’è Romeo, rappresentante
di abbigliamento, è il motore “mobile” delle vicende
narrate, il centro propulsore delle azioni, delle decisioni e degli stati
d’animo: si dà con disinvoltura, mantenendo il baricentro
della sua dinamica vita nella statica moglie, costretta su una sedia a
rotelle ma assolutamente incapace di autocommiserazione. Licia Maglietta
e Emilio Solfrizzi nei panni, rispettivamente, di Agata e Gustavo sono
impeccabili ma, sopra di loro, va menzionata la performance di Giuseppe
Battiston, che impersona Romeo
riuscendo a spaziare con disinvoltura dal comico, al compreso, al semi
- tragico. Il dolore è trattato nel film con invidiabile leggerezza,
sfiorandolo distrattamente e come assorbendolo nei colori squillanti del
mondo intorno. Anche l’amore non è rappresentato con l’intensità
struggente del pur bello “Un anima divisa in due”, mentre
l’amicizia e il legame affettivo, che nascono dalla frequentazione
e dalla condivisione della vita, sembrano assumere un ruolo privilegiato. CAST Romeo Giuseppe Battiston SCHEDA TECNICA
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