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Regia: Marie-Anne
Chazel
Cast: Giovanna Mezzogiorno, Pierre Palmade, Nathalie Corré
Genere: Commedia
Distribuzione: 01 Distribution
Giudizio: * * |
Una commedia leggermente drammatica
Kathy
(Giovanna Mezzogiorno), Tara (Nathalie Corré) e Yann (Pierre Palmade)
sono amici fin dall’infanzia e hanno giurato di aiutarsi sempre.
Quando Yann, a trent’anni, scopre di avere un cancro, chiede alle
amiche di rispettare la promessa. Le ragazze accettano…ma quello
che Yann ha in mente è completamente diverso da quanto s’immaginano.
Trovandosi a corto di tempo, Yann ne capisce meglio il valore e vuole
impedire che Kathy e Tara rovinino le loro vite. L’amico chiede
a Tara di lasciare Thomas, l’uomo con cui vive che preferisce il
suo gatto a lei. Mentre a Kathy, che odia gli uomini al punto di essersi
meritata il titolo di Miss Frigidaire, chiede di trovare un uomo e tenerselo.
Le promesse sono promesse soprattutto se fatte a un amico in punto di
morte e così superate le iniziali resistenze le ragazze si danno
da fare per mantenerle.Nel caso dovessero fallire, il fantasma di Yann
le avrebbe perseguitate tutta la vita.
Il film, tratto dal libro «Last Chance Saloon» della scrittrice
irlandese Marie Keyes, è stato diretto da Marie-Anne Chazel. Si
tratta del suo primo lungometraggio sebbene possa vantare una carriera
di attrice in Francia. Effettivamente sono proprio gli attori a sollevare
un po’ le sorti del film. Stupenda Giovanna Mezzogiorno, prima attrice
a cui Marie Anne Chazel ha pensato per il ruolo di Kathy.
La regista era rimasta molto colpita dall’interpretazione della
Mezzogiorno in «L’ultimo bacio». La Chazel ha detto:
«E’ molto bella e possiede una forte presenza scenica. Nonostante
la sua bellezza, può assumere un aspetto molto duro e molto freddo,
cosa che desideravo avesse il suo personaggio all’inizio del film.
Parla perfettamente francese e il suo accento non ha creato alcun problema.
Giovanna ha saputo rendere tutti gli aspetti del suo personaggio. All’inizio
è plasticamente seducente, umanamente misteriosa se non addirittura
antipatica. Poi, grazie a lei, scopriamo Kathy sin nei meandri del suo
cuore».
E la Mezzogiorno, che ne pensa i Kathy?
«Kathy è una giovane donna misteriosa di cui non si sa nulla,
per lo meno all’inizio. A livello umano, si definisce unicamente
per la sua amicizia con Yann e Tara. Sembra rifiutare qualunque altro
contatto. Tutti la trovano bella. Si percepisce in lei una sorta di disagio.
Nasconde le sue paure dietro una corazza. E’ un aspetto che mi ha
colpito molto perché anch’io sono stata così».
E del film?
«Per me questo film era per forza di cose un esperienza a parte.
Recito in un paese straniero e in una lingua che non è la mia.
Mi sentivo molto spaesata, in un mondo che scoprivo poco a poco e in cui
mi sentivo a mio agio. Dato che anche lei è un’attrice, Mari-Anne
si è presa veramente cura egli attori e in particolare di me. Sebbene
avesse mille cose da gestire, è sempre stata presente, disponibile,
attenta».
Di fatto, il film tenta i cavalcare l’onda del successo delle commedie
francesi, capitanate da L’apparenza inganna o La cena dei cretini
ma siamo ad anni luce di distanza.
Il Club delle promesse è un film lento, noioso, privo di colpi
di scena. Soffre per la mancanza di ritmo e di freschezza. I personaggi
sono più adatti ad una fiction mediocre che non ad un film vero
e proprio e appaiono come una galleria di stereotipi che spazia dall’
amico gay edonista dal cuore d’oro che fa una brutta fine alla ragazza
grassa e insicura che si innamora di chi la tratta da zerbino fino ad
approdare alla bella mora misteriosa che «castra psicologicamente»
i suoi spasimanti.
La stessa log-line «una commedia leggermente drammatica» dovrebbe
ispirare diffidenza…
Insomma, non c’è né abbastanza brio da uscire dal
cinema divertiti né abbastanza dramma da uscirne malinconici…si
è solo felici di uscirne.
Laura Nuti
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