VetrinaCinema
a cura di Taisia Venturi
   
Il Cartaio
Dario Argento gioca a carte scoperte

di Irene Provaroni

il cartaioIl Maestro italiano del brivido Dario Argento torna dietro la macchina da presa per il suo ultimo film dal titolo "Il Cartaio", raccontando la storia di un serial-killer che adora giocare con la polizia, affrontandola ripetutamente a video- poker on-line.
Se perde, l'astuto killer che si cela dietro uno strano nickname, il cartaio appunto, lascia la ragazza catturata, sottoposta a tormenti corporali di varia specie, visibili in web-cam; se vince, la uccide senza indugi.
A seguire il caso è l'impavida e avvenente poliziotta Stefania Rocca nei panni di Anna affiancata dall'agente americano John (Liam Cunningham) nonché suo compagno.
Il giovane Silvio Muccino, districatosi dai vincoli fraterni, si rivela un abile giocatore di poker che cercherà fino all'ultimo di aiutare la polizia a risolvere l'intrigato caso, mentre Claudio Santamaria veste i panni di un poliziotto apparentemente ingenuo, ma estremamente ambiguo che ostenta delle particolari attenzioni nei confronti di Anna.
Inquietanti, incalzanti le musiche di Claudio Simonetti che sembrano gridare vendetta al cielo, creando suspance e mistero.
Il "Cartaio" sembra allontanarsi dall'Argento che rappresentava, nelle linee essenziali, le forme dell' aggressività, della violenza in una coreografia libera, autonoma e colorata, questa volta il regista si schiera con determinazione dalla parte di chi non vuole più inseguire il pubblico, ma intende esplorare nuovi mondi e riflettere sulla reale sostanza dell'esistenza.
Novità dunque nell'immaginario "rosso sangue" del nostro Maestro, a partire dall'introduzione dell'elemento tecnologico e di una maggiore presenza della polizia: assolutamente più protagonista e numerosa.
La tecnologia è vista come strumento del male, laddove si mette al servizio di menti diaboliche.
Importante è Roma, città che Argento inquadra, solitamente, senza rappresentarne le caratteristiche, i simboli, senza cioè rendere esplicita la sua presenza, scegliendo abitazioni, vicoli e strade che potrebbero appartenere a Firenze, Bologna se non addirittura a Madrid o a Parigi.
Nel "Cartaio" vi è dunque Dario, non il "vecchio" regista, ma il giovane sperimentatore che matura pensando all' esistenza, mostrandoci la crudeltà della morte, colui che non racconta il contemporaneo attraverso film sulla crisi di famiglie e valori, ma su qualcosa che sembra non conoscere alcun tipo di crisi e quindi l'inafferrabile e inesplicabile per eccellenza, il male.

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Dati Tecnici
Regia: Dario Argento
Soggetto: Dario Argento
Sceneggiatura: Dario Argento e Franco Ferrini
Fotografia: Belga Benoit Debie
Montaggio: Anna Napoli
Musiche: Claudio Simonetti
Prodotto: Claudio e Dario Argento
Distribuzione: Medusa
Durata: 106’


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