di Marzia Serra

La casa di sabbia e di nebbia è un interessante lungometraggio dallo spiccato stile neorealistico.
Il regista è Vadim Perelman un trentanovenne che vive da tredici anni negli Stati Uniti, la storia raccontata è tratta dal romanzo House of Sand and Fog d’Andrè Dubus III.
La macchina da presa si sofferma in primo piano su Kathy Lazzaro (Jennifer Connelly, nel 2002 vincitrice dell’Oscar come attrice non protagonista in A Beautiful Mind) per poi cambiare soggetto e arrestarsi su un anonimo poliziotto che domanda alla giovane: «Questa è la sua casa?» - la ragazza risponde - «Non è la mia casa!»; sullo sfondo una dimora in fiamme.
Cosi si apre la pellicola che racconta la storia di Kathy, proprietaria di un piccolo bungalow nella zona settentrionale della California.
La casa rappresenta per la Lazzaro l’ultimo lembo di speranza cui aggrapparsi, per ricostruire i pezzi di una vita distrutta dalla tossicodipendenza e dall’alcolismo. Un errore burocratico obbliga la sfortunata donna allo sfratto, la casa è requisita e nel giro di qualche giorno messa all’asta. L’abitazione viene acquistata dall’ex colonnello dell’aeronautica militare iraniana Massoud Amir Behrani (Ben Kingsley, protagonista di Gandhi 1982), che per garantire alla famiglia una vita lussuosa, lavora di nascosto come operaio e commesso; l’uomo vede nel piccolo bungalow la realizzazione del sogno americano.
Nel pre-finale si assiste a una delle sequenze più belle dell’intero film che ne rafforza la matrice tragica: una serie d’inquadratura dall’alto della macchina da presa che indugia sui corpi senza vita dei coniugi Behrani, e sulla povera Kathy straziata dal dolore di quella terribile scoperta.
Lo scontro tra la donna americana e l’uomo iraniano non è solo la lotta tra due persone che si contendono qualcosa, la casa rappresenta per entrambi l’unica arma di riscatto nei confronti della vita.
Naturalmente il lungometraggio rappresenta, anche un’analisi dei nuclei familiari: i Behrani che arrivano in nuova nazione, e nonostante le difficoltà sono una famiglia unita e solidale; Kathy che vive nel suo paese d’origine eppure ha solo rapporti sporadici e telefonici con i suoi.
Dal punto di vista tecnico La casa di sabbia e nebbia può essere definito un film circolare: questo vuole dire che inizia con la stessa sequenza d’immagini con cui finisce e viceversa; inoltre, sempre nella fase introduttiva le storie di Kathy Lazzaro e Behrani sono raccontate e arricchite di suspense e tensione attraverso un magistrale montaggio alternato, (in gergo cinematografico, si definiscono tali le azioni che avvengono contemporaneamente ma in luoghi diversi).
Frequenti e assai spettacolari le panoramiche sul Mar Caspio, numerose le riprese della cinepresa nella casa, quasi il regista voglia indagare le abitudini del popolo orientale verso cui l’occidente nutre una certa diffidenza ma insieme una certa curiosità!
La fotografia di Roger Deakins, segue nei colori gli stessi orientamenti della regia con prevalenza di tonalità scure, nebulose, indecifrabili.
Ben Kingsley offre il meglio di se stesso con quest’ottima interpretazione, tanto che ha concorso alla nomination come miglior attore protagonista ai Golden Globe.
Sono stati investiti quindici milioni di budget per questo film, girato interamente a Los Angeles e dintorni sebbene la vicenda si svolga nella California del Nord.
Chi scrive considera “La casa di sabbia e nebbia” una bella pellicola, la cui forza risiede non tanto sulla potenza dei dialoghi ma sulla forza delle immagini.
Un racconto poetico, duro e crudo ma che lascia dentro la sensazione, (che poi diventa sicurezza) di aver assistito non ad un film di consumo ma ad un film di qualità!

La Casa di Sabbia e Nebbia
(The House of Sand and Fog)

Regia: Vadimin Perelman
Cast: Ben Kingsley, Jennifer Connelly
Genere: Drammatico
Distribuzione: Nexo
Giudizio: * * * *

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