VetrinaCinema
a cura di Marzia Serra e Laura Nuti
   

 

Polar Express

Regia: Robert Zemeckis
Cast: Tom Hanks, Michael Jeter, Nona Gaye
Genere: Animazione
Distribuzione: Warner Bros.
Giudizio: * *

Polar ExpressUn bambino ha smesso di credere nella magia del Natale e nell’esistenza di Babbo Natale. Una notte si ferma proprio sotto casa sua un grandissimo treno: il Polar Express. Dopo qualche esitazione, il ragazzino sale a bordo e inizia una fantastica avventura che lo porterà fino al Polo Nord a incontrare Babbo Natale in persona.

Diretto dal regista premio Oscar Robert Zemeckis (“Forrest Gump”, “Cast away”), “Polar Express” è tratto dall’omonimo libro per l’infanzia di Chris Van Allsburg. Il film è stato girato interamente in animazione CGI. Il che è stato possibile grazie a un nuovo sistema chiamato Performance Capture: una tecnica innovativa permette di trasferire i movimenti degli attori ai personaggi digitali in modo ancora più preciso del Motion Capture.

In “Polar Express”, ritroviamo molti storici collaboratori di Zemeckis: da Alan Silvestri,autore della colonna sonora dei film, a Ken Ralston, il supervisore agli effetti speciali che ci ha stupito con “La morte ti fa bella” e “Chi ha incastrato Roger Rabbit”, fino a Tom Hanks protagonista delle pellicole di Zemeckis di maggiore successo: “Forrest Gump”e“Cast away”. Squadra vincente non si cambia.
Inoltre, la scelta di Tom Hanks appare in linea con le tendenze del cinema di animazione degli ultimi anni che vede grandi star e tecnologie all’avanguardia lavorare in sinergia per primeggiare al botteghino. Shrek o Gli Incredibili sono esempi emblematici di questo nuovo modo di concepire l’animazione. Quello che va “contro tendenza” è il tono celebrativo del film.

Per venire incontro ad un pubblico di bambini sempre più adulti e di adulti sempre più bambini la tendenza degli ultimi anni è stata quella di realizzare prodotti di animazione che fossero leggibili su più livelli, pieni di ritmo ironia e dove “la morale” della storia, pur essendo presente, veniva fatta digerire con maggiore facilità grazie a personaggi di spirito e protagonisti molto umani.
Questo non avviene in Polar Express. C’è un capo treno non esattamente brillante, delle regole che vanno rispettate e un viaggio da compiere nei tempi stabiliti. Anche l’immaginario proposto è stantio e ricco di cliché usati e abusati: uno per tutti, il paese di Babbo Natale.
La meta del viaggio, che dovrebbe essere qualcosa “al di là di ogni aspettativa” appare come l’incontro di un centro commerciale americano con la brutta copia di un vecchio spot natalizio della Coca Cola. Unica nota divertente un folletto Steve Tyler che chiude la sequenza con una sua performance rock.

In “Polar Express” non ci sono neanche vere difficoltà o veri antagonisti. Gli ostacoli sono sempre così semplici da superare che a volte non sembrano neanche veri ostacoli…”imprevisti” casomai. Non si può parlare neanche di eroi. Gli stessi protagonisti sono piuttosto passivi. Non è la loro azione il centro del film. Quello che conta per Zemeckis è il senso di stupore e meraviglia per la vita che tutti hanno da bambini e che pian piano si perde crescendo. Effettivamente, ci sono molte lunghe sequenze descrittive sottolineate da una colonna sonora che vorrebbe enfatizzare il senso di meraviglia e stupore nello spettatore…ma non raggiungono l’esito sperato. O meglio, può anche funzionare in alcune occasioni ma non per cento minuti. Soprattutto non funziona con bambini ormai estremamente esigenti abituati ad un montaggio rapido e ad un’azione incalzante.

In sintesi, in questo film si parla tanto di magia ma di questa non ce n’è traccia. Ci sono piccoli miracoli informatici pagati un milione di dollari al minuto, un numero strabiliante di cliché e tanti buoni propositi ma nessuna traccia di quelle emozioni vere che rendono viva una pellicola.

Laura Nuti

 


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