VetrinaCinema
a cura di Marzia Serra e Laura Nuti
   

 

Shrek 2

Regia: Andrew Adamson, Kelly Asbury, Conrad Vernon
Cast: Mike Myers, Eddie Murphie, Cameron Diaz, Antonio Banderas

Genere: Animazione
Distribuzione: UIP
Giudizio: * * * *

Shrek 2Finalmente è di nuovo con noi!
Al botteghino è stato il fenomeno del 2001, è entrato nella storia del cinema vincendo il primo Oscar nella nuova categoria Miglior Film d’animazione, ora è tornato sul grande schermo. Si tratta di Shrek, l’irresistibile orco che conquisterà le sale italiane a partire dal 17 dicembre. Il primo film si era concluso con un meritato e “lieto fine”.
I brillanti realizzatori di Shrek 2 ci offrono quello che né i fratelli Grimm né Andersen ci avevano offerto: un sequel sul day after il fatidico sì. Cos’altro può spaventare un orco che ha affrontato un drago per salvare la sua amata principessa se non l’incontro con i suoceri?
I suoi regali suoceri. I genitori di Fiona (Cameron Diaz), desiderosi di conoscere il valoroso che ha liberato la loro piccola dalla maledizione, invitano gli sposi novelli nel regno di Lontano Lontano per una festa in loro onore. Nonostante le resistenze Shrek (Mike Myers) finisce per accettare l’invito per amore di Fiona. Purtroppo, le paure di Shrek di non essere accettato sono fondate. Il re (John Cleese) e la regina (Julie Andrews) rimangono a dir poco sbigottiti per la scelta della figlia. Il malcontento non si limita a loro. Infatti la Fata Madrina(Jennifer Saunders) ricatta il re affinché questo dia Fiona in mano a suo figlio il Principe Azzurro (Rupert Everett). Il re cede e assolda il Gatto con gli Stivali (Antonio Banderas) affinché tolga Shrek di mezzo e Fiona possa sposare il Principe Azzurro.

Senza dubbio Shrek 2 è la commedia d’animazione più brillante dell’anno. Il sequel riesce addirittura a superare le aspettative dei fan più esigenti. Partendo da un riconfermato cast di doppiatori eccezionali come Mike Myers, Cameron Diaz e Eddie Murphie negli zoccoli di Ciuchino, si è pensato di arricchire la collezione di stars con nomi mitici quali Julie Andrews (Mary Poppino) nelle regali vesti della regina e John Cleese (Un pesce di nome Wanda) in quelli del suo consorte. La lista non finisce qui e troviamo un ironico Rupert Everett a dar voce all’effeminato Principe Azzurro mentre l’ambiziosa Fata Madrina è magistralmente doppiata da Jennifer Saunders, protagonista della serie di culto Absolutely Fabulous. Ma c’è un solo personaggio che è diventato oggetto di culto per gli spettatori di Shrek di tutto il mondo, tanto è vero che si prevede di dedicargli uno spin-off: si tratta di “el gato con botas”, il Gatto con gli Stivali che può vantare la voce di Antonio Banderas, le movenze di Zorro e un gran senso dell’umorismo. Il regista e sceneggiatore Andrew Adamson racconta: “ Visto che nella favola originale il Gatto con gli Stivali uccide un orco e aiuta il suo padrone a guadagnarsi l’attenzione del re; ci sembrava giusto che in questo caso fosse prima assoldato per ammazzare Shrek poi lo aiutasse a guadagnare il favore di re Harold”.
Alla Dreamworks continuano a giocare in modo tutto post-moderno con i cliché delle favole mescolandoli ai miti dei giorni nostri: quelli commerciali. Così, mentre Pinocchio improvvisa un salvataggio alla Mission Impossibile e Tom Waits canta in un bordello nei panni di Capitan Uncino; il regno di Lontano Lontano diventa una fatata Beverly Hills con tanto di ville di V.I.P. come quella di Raperonzolo e di Cenerentola, una “Romeo Drive” dotata di boutique come Armani Armoury e Versarchery e catene come Burger Prince e Farbucks.
Una regia eccellente, una sceneggiatura brillante, un cast di stelle per dei personaggi incredibili e una grafica accattivante trovano un’eclettica colonna sonora di altrettanto valore. Dalla sequenza iniziale che illustra la luna di miele di Shrek e Fiona sulle note di “Accidentally in Love” dei Counting Crows a classici come “Changes” di David Bowie o “Holding out for a hero” al duetto di Ciuchino e del Gatto con gli Stivali di “Livin’la vida loca” fino a “Fairy Godmother song” l’esilarante parodia di tutte le canzoni che siamo abituati ad ascoltare nelle favole.

“Il messaggio che il film vuole trasmettere è che bisogna essere abbastanza forti da ignorare il giudizio degli altri e saper individuare la propria idea di felicità. Vorrei che la gente uscisse dalla sala pensando al senso di autonomia e alla libertà di essere ciò che si vuole…tra tante risate” conclude Adamson e credo che questo suo desiderio verrà esaudito. Ironia, azione, (veri) buoni sentimenti uniti ad una perfezione tecnica senza eguali vi assicurano novantadue minuti di puro divertimento e un sorprendente “lieto fine”.

Laura Nuti

 


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