VetrinaCinema
a cura di Marzia Serra , Laura Nuti e Stefano Stanzione
   

 

Alexander

Regia: Oliver Stone
Cast: Colin Farrel, Anthony Hopkins, Angelina Jolie, Val Kilmer, Raz Degan, Christopher Plummer
Genere: Storico
Distribuzione: Warner Bros
Giudizio: * *

AlexanderGuardando la locandina di questo film, uno spettatore smaliziato non può fare a meno di pensare che si tratta del classico polpettone pieno di pretese del quale a fine proiezione si esce dicendo: “la fotografia era stupenda!”(non potendone apprezzare altri aspetti ma sentendosi in dovere di trovarne visto che si tratta pur sempre di un film di Oliver Stone).

Purtroppo non è questo il caso. Neanche la fotografia riesce a far uscire questa pellicola, dalla sua mediocrità. Il botteghino ha parlato chiaro negli States, dove il film è stato un fiasco. Ma Stone è convinto che la causa di questo insuccesso sia solo politica e si è difeso dicendo che certe cose in Europa vengono meglio apprezzate e che gli spettatori americani vi hanno visto cose che non c’erano (e cioè i discorsi di Bush a sinistra e “Alessandro il gay” da destra). Sarà…

Il film inizia con un prologo parlato di circa un quarto d’ora durante il quale Tolomeo (Anthony Hopkins) si aggira in una Biblioteca d’Alessandria simile al set di un porno gay di serie zeta e continua a scorrere lentissimamente per tre ore mostrandoci
un Alessandro (succube della madre a tal punto da far pensare a Norman Bates di Psycho) che cerca in tutti i modi (e senza grandi successi) di ottenere l’approvazione paterna prima e di liberarsi dell’ombra del padre poi.

Tocco impietoso della produzione: tingere di biondo i capelli di Colin Farrell. Il pubblico femminile ne è stato profondamente amareggiato. Alessandro era biondo, ok, ma se ci tenevano tanto alla veridicità storica perché ha entrambi gli occhi marroni? Qualunque studente di liceo che abbia mai fatto una versione sa che non era così, non gli potevate quindi lasciare i capelli scuri?

AlexanderPolitica e ormoni a parte, a Stone sicuramente non interessava tanto l’immagine di Alessandro genio militare e neanche il fatto che a 25 anni avesse conquistato già il novanta percento del mondo conosciuto ha grande importanza.
A Stone interessa il lato umano di Alessandro, le sue battaglie interiori. Il suo amore per Efestione, il suo “migliore amico” fin dalla più tenera età e il suo rapporto conflittuale con i genitori e più in generale con il suo entourage. Fama, Gloria & Co. Sono dettagli nel percorso di crescita di Alessandro che nonostante le sue conquiste non è mai stato amato come avrebbe voluto.
E poi dicono che la Fortuna aiuta gli audaci!

Alexander è un aspirante blockbuster con pretese "intellettual-intimistiche" che fallisce miseramente il suo intento grazie a volti inespressivi, un ritmo inesistente, milioni di parole inutili, scene ripetitive e interminabili battaglie (che tuttavia insieme alla Jolie e agli altri "bonazzi" del cast rimangono gli unici aspetti positivi della pellicola).

Laura Nuti

 


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