Bruce Wayne è un giovane irrequieto e violento.La sua visione del mondo è alquanto pessimistica.Ciò è dovuto alla collera che divora la sua anima giorno dopo giorno.Ma da dove ha origine la sua ira?
Da un ricordo.Un ricordo che lo porta indietro nel tempo plasmandosi in quella fredda notte invernale quando,ancora bambino,assiste all’uccisione dei propri genitori ad opera di un malvivente.
Dopo il trauma subito, Bruce Wayne inizia ad avvertire il male intorno a sé.Quel male che ha inquinato la Terra e che continua a logorare la sua città natale, Gotham City.
Così il giovane miliardario intraprende un viaggio che lo spinge lontano dalla sua città nella quale farà ritorno dopo sette anni.
Ma qual’è lo scopo di questo viaggio?Conoscere il male in tutte le sue forme. Bruce Wayne penetra nelle bande di spacciatori, contrabbandieri e rapinatori divenendo uno di loro e ponendosi nei confronti di questi stessi manigoldi come un attento studioso, deciso a impossessarsi di quella squallida arma con la quale i crudeli arrivano a soggiogare i deboli e gli indifesi:la paura.
Ma per ritorcerla contro chi la incute, Wayne dovrà prima affrontare la propria che si identifica in quelle creature ripugnanti che ha conosciuto da bambino:i pipistrelli.

Dopo circa quindici anni dal lungometraggio di ”Batman” di Tim Burton, che annoverava nel proprio cast attori come Michael Keaton, Jack Nicholson (memorabile la sua performance nei panni del luciferino Joker) e Kim Basinger, Christofer Nolan (Memento) riporta sul grande schermo il celebre uomo pipistrello che per molti anni ha dominato le pagine dei fumetti, appassionando miloni di ragazzi e perche no, anche adulti.
Nel cast sono presenti attori come Christian Bale (American Psicho, L’uomo senza sonno) Gary Oldman (Leon, il Quinto Elemento) Morgan Freeman (Seven, Il Collezionista, Moll Flanders) Katie Holmes (Dawson’s Creek, The Gift, in Linea Con L’assassino), un anzianotto ma sempre carico di energia Rutger Hauer (The Hitcher, Ladyhawke, Sin City) e Liam Neeson (Vite Sospese, Darkman, Schindeler’s List). ”Batman the begins” presenta alcune differenze dal precedente lavoro di Burton, a partire dalla sceneggiatura. Fin dai primi fotogrammi infatti, si nota un lavoro sul personaggio più intenso in simbiosi con il tema semplice ma efficace che si snoda lungo tutta la pellicola: la vera giustizia non è insita nella vendetta.
In questo modo, lo spettatore ha la possibilità di sentirsi più vicino al personaggio di Bruce Wayne, vicino al suo punto di vista, al suo senso del dovere ma soprattutto al suo dramma interiore (la morte dei genitori appunto) che nella pellicola di Burton era accennato verso la metà e risolto nel finale.
Buona la performance di ogni singolo attore anche se Liam Neeson appare poco adatto nei panni del giustiziere freddo e calcolatore.
I dialoghi, pur intrisi di uno stampo letterario vicino ai romanzi d’epica cavalleresca, risultano gradevoli ed in sintonia con il tema proposto, nonché con l’atmosfera che avvolge il lungometraggio stesso.
Christofer Nolan con ”Memento” aveva dimostrato una buona tecnica nel gestire la macchina da presa ma in “Batman the begins” la scelta di alcune inquadrature appare fuori luogo, in particolare durante le scene di combattimento. A causa di una frenetica macchina a spalla e di una riduzione del campo di ripresa queste ultime risultano poco chiare e difficili da seguire.
Pur ponendosi come una vicenda che affronta l’intimità del protagonista, ”Batman the begins” resta un action-movie colmo di tutti gli elementi che da molti anni caratterizzano il cinema americano: esplosioni, folli inseguimenti lungo le strade, scontri corpo a corpo a suon di scazzottate e mosse di kung fu che ben si alternano alle pause di riflessione presenti durante la proiezione.

Stefano Stanzione

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