VetrinaCinema
a cura di Marzia Serra , Laura Nuti e Stefano Stanzione
   

 

La foresta dei pugnali volanti

Regia: Zhang Yimou
Cast: Zhang Ziyi, Andy Lau Tak Wah, Takeshi Kaneshiro
Genere: Azione
Distribuzione: BIM
Giudizio: * *

La Foresta dei Pugnali Volanti859 d.C. – Il malcontento regna sovrano nell’impero cinese a causa di un imperatore incompetente e di un governo corrotto. Si formano ovunque eserciti ribelli:
il più famoso è una setta segreta chiamata la Casa dei Pugnali Volanti che ha il suo quartier generale nella contea di Feng Tian.
A due capitani locali, Leo (Andy Lau Tak Wah) e Jin (Takeshi Kaneshiro), viene affidato il compito di catturare il capo dei Pugnali Volanti. I due non perdono tempo e trovano una pista che li conduce verso la nuova attrazione del Peony Pavilion: Mei (Zhang Ziyi) una ballerina cieca di straordinaria abilità che potrebbe essere la figlia dispersa del vecchio capo della setta. Mei viene arrestata e Jin, nei panni del guerriero solitario Vento, inscena un salvataggio rocambolesco offrendosi di scortarla fino a casa. Lei ci casca e i due s’innamorano. Insieme affronteranno mille pericoli e si troveranno di fronte a scelte che metteranno a dura prova i loro sentimenti e i loro ideali.

“La Foresta dei Pugnali Volanti” è il nuovo film di Zhang Yimou, il regista cinese più famoso in Occidente, che si è fatto apprezzare in più occasioni grazie a film come “Hero” e “Lanterne Rosse”. “Non volevo fare un film sulle arti marziali. Volevo parlare di passione, esplorare la psiche dei personaggi e trovare un mio stile personale pur facendo un film di genere.” racconta il regista “Credo che questo film sia il mio tributo più sincero alla wuxia “(ovvero il genere cinese “Cappa e spada” che comprende un cavaliere errante, duelli a scherma, battaglie nella foresta di bambù e lotte politiche/patriottiche). Effettivamente questi elementi ci sono, tanto che chi ha amato “La Tigre e il Dragone” ne verrà magneticamente attratto. I combattimenti sono delle danze leggere, armoniche e letali arricchite dai costumi stupendi che seguono gli agili movimenti degli attori. La storia avvincente, piena di inganni, combattimenti e passione…eppure, c’è un “ma”. Nonostante i due film abbiano la stessa protagonista, siano molto simili da un punto di vista estetico e raccontino lo stesso tipo di storia, sono profondamente diversi.
Infatti, il film di Zhang Yimou lascia perplessi gli spettatori con un finale così improbabile che sembra essere stato strappato a un film di Tarantino e cucito su questa pellicola che di certo non ne condivide l’ironia.

Laura Nuti

 


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