VetrinaCinema |
a cura di Marzia Serra , Laura Nuti e Stefano Stanzione |
859 d.C.
– Il malcontento regna sovrano nell’impero cinese a causa
di un imperatore incompetente e di un governo corrotto. Si formano ovunque
eserciti ribelli: “La Foresta dei Pugnali Volanti” è il nuovo film di
Zhang Yimou, il regista cinese più famoso in Occidente, che si
è fatto apprezzare in più occasioni grazie a film come “Hero”
e “Lanterne Rosse”. “Non volevo fare un film sulle arti
marziali. Volevo parlare di passione, esplorare la psiche dei personaggi
e trovare un mio stile personale pur facendo un film di genere.”
racconta il regista “Credo che questo film sia il mio tributo più
sincero alla wuxia “(ovvero il genere cinese “Cappa e spada”
che comprende un cavaliere errante, duelli a scherma, battaglie nella
foresta di bambù e lotte politiche/patriottiche). Effettivamente
questi elementi ci sono, tanto che chi ha amato “La Tigre e il Dragone”
ne verrà magneticamente attratto. I combattimenti sono delle danze
leggere, armoniche e letali arricchite dai costumi stupendi che seguono
gli agili movimenti degli attori. La storia avvincente, piena di inganni,
combattimenti e passione…eppure, c’è un “ma”.
Nonostante i due film abbiano la stessa protagonista, siano molto simili
da un punto di vista estetico e raccontino lo stesso tipo di storia, sono
profondamente diversi. Laura Nuti
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