Victor e Victoria sono prossimi alle nozze. Purtroppo, durante le prove, il futuro sposo si rivela un vero disastro. Fortemente imbarazzato, Victor fugge in un bosco; ivi recita il giuramento di fronte ad una pianta rinsecchita. Ma la terra al di sotto di essa inizia a tremare e ne emerge una bellissima sposa cadavere. Mentre Victoria è in ansia per il suo sposo scomparso, il giovane si ritrova nel mondo dei morti assieme alla sua nuova consorte.

Dopo il suo ultimo lavoro”Big fish”, Tim Burton ritorna con un film d’animazione, completando la trilogia del lungometraggio gotico\romantico che aveva intrapreso molti anni fa con i precedenti” The nightmare before Christmas”ed”Edward mani di forbici”. Il regista immerge lo spettatore in un paese europeo del XIX secolo, dove le tenebre fungono da scenario all’interno di una storia delicata e piacevole.
La fotografia illumina i volti dei personaggi che appaiono pallidi e malinconici allo stesso tempo, in simbiosi con gli ambienti angusti e misteriosi che da sempre costituiscono il punto forte delle storie oscure, le cui fondamenta risiedono nel”gothic romance”, corrente letteraria nata in Inghilterra sempre nel XIX secolo.I protagonisti sono delineati in maniera semplice: solo un aggettivo è sufficiente ad individuarne l’aspetto psicologico; probabilmente una scelta degli scrittori, i quali hanno deciso di porre l’accento sul tema trattato, l’amore e la morte, da sempre in contrasto ma che nella”Sposa cadavere”, appaiono uniti da un armonioso equilibrio, un equilibrio che Burton riesce a gestire magistralmente, grazie ai bravissimi musicisti di cui dispone e alle incantevoli atmosfere che lo stesso regista è in grado di creare.
Ancora una volta, Burton si avvale della collaborazione di Johnny Depp o meglio, della sua voce, che ha deciso di donare al protagonista. Non a caso i disegnatori sembrano essersi ispirati al viso dell’attore per delineare l’aspetto fisiologico di Victor, alterandone i lineamenti in maniera buffa.
Pur essendo presenti cimiteri, bare, scheletri parlanti e gag umoristiche di stampo”splatter”, il film è adatto a tutte le età, risultando poco pretenzioso e gradevole nel complesso, grazie anche alla tecnica
“stopmotion”con la quale è stato realizzato, in grado di conferire al lungometraggio una marcia in più, così da renderlo particolare e fortemente ironico.

Stefano Stanzione

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