VetrinaCinema |
a cura di Marzia Serra , Laura Nuti e Stefano Stanzione |
Due uomini si risvegliano incatenati in un bagno sotterraneo. Non ricordano come siano finiti là né sembrano conoscersi. Tutto quello che sanno lo apprendono da una cassetta che chi li ha imprigionati lì gli ha lasciato. Una voce bassa ed inquietante, come nella migliore tradizione horror, impartisce i suoi ordini spietati. Uno dei due, il Dott. Lawrence Gordon (Cary Elwes) dovrà uccidere l’altro, Adam (Leigh Whannell, co-sceneggiatore del film) entro otto ore. Pena la morte di entrambi nonché della moglie e della figlia del Dott. Lawrence (se no che gusto c’è?) Saw è il primo lungometraggio di James Wan che dice di aver preso la storia di un thriller e di averla raccontata con lo stile di un horror. Idea non propriamente originale ma che in questo caso ha dato interessanti risultati. La parola chiave del film è semplicità. Il regista riesce a incollare lo spettatore alla poltrona fin dal primo momento gettandolo nell’incubo in cui si trovano i protagonisti senza inutili preamboli. “E’ il fattore dell’ignoto” aggiunge il co-sceneggiatore/attore Leigh Whannel. “ E’ terribile non sapere dove ci si trova o cosa stia succedendo. Saw viene raccontato dal punto di vista delle vittime e lo spettatore nel corso del film mette insieme gli indizi insieme ai personaggi. Questo lo aiuta a identificarvisi”. Altro punto di forza del film è Jigsaw o meglio l’Enigmista. Questo personaggio ha tutte le carte in regola per entrare nell’Hall of Fame dei maniaci grazie al suo innato talento per la creazione di sadici giochetti di intelligenza volti a far capire ai malcapitati di turno il “valore della vita”. L’Enigmista resta nascosto a spiare le povere vittime che finiscono per uccidersi tentando di risolvere l’orribile enigma. “I giochi da lui inventati dovevano essere estremi. Perciò ho pensato alle situazioni più estreme e devo dire che mi sono sentito un po’ maniaco anch’io” ammette James Wan. Purtroppo le alte aspettative che lo spettatore si è creato nel
corso del film si frantumano in un finale piuttosto deludente. Insomma,
gli orfani di Seven, non troveranno consolazione in Saw, che tuttavia
è un po’ più originale del Collezionista di Ossa Laura Nuti
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