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a cura di Taisia Venturi |
Attore versatile, votato per passione alla commedia, ha lavorato in teatro, in televisione e nel cinema, che lo ha lanciato a livello internazionale con il film Quattro matrimoni e un funerale, film che gli ha portato un British Academy Award e un Golden Globe, Hugh Grant concilia classe ed ironia in personaggi apparentemente superficiali, ma con un cuore d'oro. In Due settimane per innamorarsi è George Wade, un ricco uomo d'affari cinico e playboy, che ama circondarsi di belle donne dalla scarsa professionalità. Quando il suo fratello e socio in affari punterà i piedi obbligandolo alla scelta di una collaboratrice qualificata, George sceglierà la bella Lucy Kelson (Sandra Bullock), una determinata donna di legge con una passione per le attività ambientaliste. Dopo mesi di telefonate nel cuore della notte e di consigli su tutto, da cosa indossare agli accordi riguardanti il divorzio, Lucy decide di licenziarsi. Se è vero che ci rendiamo conto dell'importanza delle persone solo quando queste ci vengono a mancare, l'esempio di George e Lucy è il più appropriato possibile.
Come è stato per lei lavorare con un'attrice che svolge anche il ruolo di produttore del film? Se non si fosse trattato di Sandy, non ce l'avrei mai fatta. Devo dire che ho trovato in Sandy il produttore più sexy che io abbia mai visto, inoltre è sempre stata molto gentile con me: mi lodava tanto e mi riempiva di regalini. Per riuscire bene mi è necessario avere tanta adorazione e tanti regalini.
Che tipo di regalini ha ricevuto? Sandy mi ha regalato una stupenda scacchiera con pezzi intagliati a mano, ma lo ha fatto perché c'era una sequenza lunga con una scacchiera sul tavolo. Io dal canto mio le regalavo tanti cioccolatini che a lei piacciono molto.
Quale aspetto del suo personaggio l'ha interessata e coinvolta maggiormente? Il personaggio che dovevo interpretare era totalmente diverso da quello che sono io in realtà e questo si è rivelato una sfida molto interessante. George Wade è un arrogante, egoista, viziato, superficiale e vuoto: un playboy miliardario ed egocentrico. Una grande prova di attore che mi ha portato a recitare in perfetto stile Daniel Day Lewis, e per farlo ho fatto ricerche e ho cercato per tre anni di vivere a questo modo.
Le è mai capitato di dipendere fino a questo punto da una donna? Assolutamente sì. Sono così totalmente dipendente dalle donne che mi circondo di vere e proprie schiave che mi coccolano dalla mattina alla sera, e pensano a tutto ciò che mi occorre: ho persino una signora che si occupa dell'acquisto della biancheria intima.
Secondo lei alle donne piacciono gli uomini un po' superficiali? Sì. Alle donne piace molto l'idea del playboy superficiale e vuoto, però a volte sentono la necessità anche della roccia, dell'appiglio, del marito perfetto, ecco perché se riescono nell'impresa di redimere un playboy hanno fatto tombola.
Dopo molti ruoli comici non le viene voglia di interpretare un dramma? Nella mia carriera ho interpretato anche ruoli drammatici, ad esempio in Maurice e in Quel che resta del giorno, anche se nessuno probabilmente mi ha notato. Poi ho scoperto che riesco molto meglio nella commedia leggera. Sai, nei film drammatici tendo ad essere un po' troppo noioso. Se uno vuole fare un bel film di quel genere, consiglio di rivolgersi a Ralph Fiennes. Inoltre non considero le commedie più facili da realizzare, anzi... Una buona commedia è come un soufflé, se sbagli qualcosa si affloscia immediatamente. Però c'è il fatto che così non vincerò mai un Oscar, perché ritengo che vista l'abbondanza di talenti in giro, la differenza non la fa più l'attore, ma il ruolo, è tutta una questione di ruoli.
Le è piaciuto fare la parte del playboy? Molto. Mi ero stufato di fare il bravo ragazzo. È mia abitudine fare per cinque anni lo stesso ruolo e poi cambiare. Stavolta farò il playboy per quattro o cinque anni.
Se avesse una figlia, le permetterebbe di uscire con un tipo come George Wade? Penso di sì.
Come sono i suoi rapporti con Hollywood? Hollywood ha lo zero per cento d'influenza sulla mia vita. A malapena rispondo alle telefonate del mio agente...
Cosa ha in programma per il futuro? Ho appena terminato un film intitolato Love Actually, scritto da Richard Curtis, l'autore di Notting Hill e Quattro matrimoni e un funerale. La mia parte nel film è quella di un Primo Ministro, in origine molto lieve, educato e buono. Io gli ho chiesto di modificarlo per adattarlo al mio carattere. E' una piccola parte e non so quanto ne rimarrà dopo il montaggio.
E del sequel de Il diario di Bridget Jones cosa ci sa dire? Bridget Jones 2 non verrà realizzato per il momento, non si è ancora riusciti a tirare fuori una sceneggiatura decente. Anche se Renée ha dichiarato che è al nastro di partenza, tenderei ad affermare che non è esattamente affidabile da questo punto di vista. La realtà è che il film è arenato. Io non credo si farà, almeno non per il momento.
Recensione film "Two Weeks Notice - Due Settimane per Innamorarsi"
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