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Lo scrittore partenopeo ci racconta la sua ultima fatica letteraria
Una "passeggiata nel Medioevo" con Luciano De Crescenzo

di Maria Rosaria Fabbricatore

Luciano De Crescenzo"Storia della filosofia medioevale", ultima fatica di Luciano De Crescenzo, che intanto si prepara ad una "Storia della filosofia moderna" in due volumi, è più che altro una conversazione sul medioevo. Usi, costumi e ideologie di un lungo periodo della storia a lungo dimenticato. De Crescenzo evidenzia non solo i contrasti, ma anche le somiglianze tra il nostro tempo e quei secoli cosiddetti bui, insegna a riconoscere e a conoscere là le radici di problemi di oggi. Ma soprattutto ha il dono di rendere chiari e appassionanti anche aspetti tormentosi del pensiero medievale, come il rapporto tra sessualità e fede, i misteri del Volto di Dio o la dottrina della predestinazione, spiegandoli con l'aiuto di irresistibili aneddoti della sua storia personale.

 

Come mai questo passaggio dalla filosofia antica a quella medioevale?
Finito l’Impero romano, con Costantino la Chiesa ha preso potere fino al 1400, la chiesa ha comandato durante i secoli bui. La mia intenzione è quella di scrivere una storia della filosofia dai greci ai contemporanei, e per quella medioevale ci dovevo pure passare prima o poi. Siccome mi rendo conto che non è un periodo facile, ho cercato di rendere leggibili delle pagine che altrimenti non lo erano.

 

Con il suo modo di scrivere così semplice e confidenziale lei ha "catturato" tanti lettori
Beh il mio modo di scrivere ha, diciamo così, sollecitato tanti a rivedersi un po’ di storia dimenticata. E come faccio? Prendo un libro di filosofia medievale, lo leggo e lo "traduco" con parole più semplici, alleggerendolo un po'. Nel mio libro, infatti, ci sono anche capitoli che con la filosofia non c'entrano proprio nulla, come quello sulle streghe. Diciamo che l'opera, più che un libro di filosofia è una passeggiata nel Medioevo. E ha funzionato pensi che la prima edizione di questo libro ha raggiunto le 140 mila copie e fin’ora siamo alle 220 edizioni..

 

Il suo libro ha il merito di aver dato luce a un periodo a lungo dimenticato: il medioevo
Ho cercato di rendere leggibili delle pagine che altrimenti non lo erano: da sant’Agostino a san Tommaso, da Abelardo a Guglielmo da Ockham. Già solo sant'Anselmo, sant'Agostino e san Tommaso basterebbero a renderlo "tosto". Con tutti quei filosofi che si sono affannati a dimostrare l'esistenza di Dio. Inutile. Perché cercare di dimostrare che Dio esiste se sono già certo della sua esistenza? Detto da me che sono un dubbioso per natura...

 

E’ stata di recente ristampato nelle edizioni Oscar Mondadori "Tale e Quale" con un capitolo inedito
Si, trattasi di un capitolo aggiunto a un libro già finito e pubblicato in esclusiva alle edizioni tascabili. Si parla del mio primo amore Giuliana. Come sempre, quando esce un mio libro, sono andato in giro per l’Italia a promuoverlo. Un giorno ero a Napoli, quando un signore del pubblico si è alzato in piedi e mi ha chiesto se sapevo che fine avesse fatto la ragazza. Era un impiegato dell’anagrafe che si diceva disponibile a fare una piccola ricerca per trovarla.

 

E allora? L’ha trovata?
Si con un incrocio di telefonate ho saputo che si era trasferita a Siena dove si era sposata, poi in America, ora vedova. La chiamo le dico che l’avrei raggiunta, ma lei mi risponde "mai e poi mai, voglio che mi ricordi com’ero quando avevo sedici anni, al massimo ti invio una foto di allora". Non l’ho più incontrata, ma la foto è pubblicata sul mio libro.

 

E’ stato il destino… lei è fatalista?
Non sono fatalista, diciamo che il mio interesse in questa materia è una via di mezzo tra il destino e la casualità.

 

Lei dice spesso di essere un uomo fortunato cosa può consigliare a un giovane scrittore?
E’ come dare i numeri da giocare al lotto, non si può mai sapere…. E’ il gioco del destino o del caso e comunque consiglierei di andare a rileggere il libro di Jacques Monod "Il caso e la necessità" dove non si capisce dove comincia l’uno e dove finisce l’altro o se siano complementari l’uno all’altro. Le faccio un esempio: lo scrittore più letto del momento è Andrea Camilleri che scrive da oltre 30 anni che ha raggiunto la notorietà da pochi anni, allora Camilleri adesso ha 75 anni … e se fosse morto prima? non avrebbe avuto la soddisfazione di veder pubblicati i suoi libri.

 

Tanti, invece, i libri rimasti nel cassetto "Il Gattopardo" di Tomasi Da Lampedusa per esempio…
Si sono tanti gli scrittori che non hanno avuto la soddisfazione di vedere pubblicati i loro libri da Kafka a Marai L’Ungherese a Giuseppe Berti.

 

Cosa ne pensa del sempre più crescente interesse e diffusione di internet
Se dovessi spiegare a un addetto ai lavori che cosa è internet, gli direi che serve a tre cose. Primo, internet è una enciclopedia a portata di mano, anzi, meglio di una enciclopedia: c'è tutto ciò che cerco ed è sempre aggiornato. Secondo, è una vetrina: io ci metto i miei libri, Missoni ci mette i suoi maglioni, e se qualcuno vuole può anche comprare. Terzo, è un modo per comunicare, tramite le e-mail, e purtroppo è un modo che ho dovuto rifiutare. Una volta ho messo in rete il mio indirizzo, ho ricevuto più di 300 e-mail in una settimana. Così mi sono elegantemente tolto di mezzo, come si toglie un numero di telefono dall'elenco. Sono stato costretto a isolarmi, ma ciò accade a chi è famoso non solo per internet. Internet è un modo di comunicare per i comuni mortali, non per i personaggi famosi. Da questo scaturisce anche una lezione "filosofica" sull'infelicità del personaggio pubblico. Io auguro sempre ai miei amici un mezzo successo, non un grande successo, perché i suoi lati negativi, a volte, sono davvero troppi.

 

I suoi libri sono letti molto anche all’estero
Si molto in Germania, poi in Spagna e in Francia, questo per quanto riguarda l’Europa, in America poco, bene anche nell’area giapponese e in Corea del Nord, più in Corea del Sud, di meno in quella del nord.

 

Come mai in Germania di più e in America così poco?
Perché storicamente la Germania ha sempre avuto più interesse per la filosofia invece in America sono più pratici amano di meno la filosofia…

 

Dove trascorrerà le vacanze?
Qui a Roma.

 

E Napoli?
Di solito non mi sposto, perché andare in vacanza dico io quando ci vanno tutti? Meglio starsene a casa e andarci quando c’è poco caos.

 

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