Alla cortese attenzione del direttore Antonello De Pierro.
Il calcio Š da diverso tempo un fenomeno non pi— solo e semplicemente sportivo, ma rappresenta qualcosa di pi— complesso, un valore sacro ed inviolabile.
Il calcio, non solo in Italia ma nel resto del mondo, Š ormai diventato una grande, ricca e imponente industria, dominata dalla dittatura di sponsor economici di dimensioni multinazionali e da alcune potenti societ… per azioni quotate in borsa.
Nel nostro paese il calcio appare tra le prime tre o quattro voci pi— rilevanti e determinanti dell?economia nazionale, ed Š cos anche in altre nazioni del mondo.
Il potere economico-finanziario del calcio ha ormai assunto dimensioni colossali e smisurate non solo in Italia ma su scala planetaria. In particolare in Italia esso Š diventato un incontrollato e incontrollabile fenomeno di corruzione economico-affaristica e politica, come si evince chiaramente dallo scandalo di ?calciopoli? e, ancor pi—, dall?inversione di rotta dei mass-media e della magistratura sportiva, che ha mitigato le pene previste dalle sentenze al fine di arginare e ridurre i rischi di un tracollo finanziario delle societ… sportive quotate in borsa.
Sempre a proposito dell?importanza economica del calcio, riporto un altro dato significativo.
Secondo autorevoli esperti internazionali di economia, la vittoria della nazionale italiana di calcio potrebbe favorire e generare un incremento, in termini percentuali, di almeno lo 0,7% del P.I.L., cioŠ della ricchezza economica complessivamente prodotta dai lavoratori del nostro Paese. Tradotta direttamente in soldi, tale crescita ammonterebbe ad almeno 7 miliardi di euro, vale a dire la stessa cifra che il governo Prodi prevede di incassare attraverso la manovrina finanziaria varata dal ministro dell?economia Padoa-Schioppa.
Allora, mi domando, perch‚ non ci risparmiano i duri effetti di tale provvedimento governativo?
Si afferma che il ?trionfo berlinese? procurer… una vera iniezione di fiducia e di ottimismo in tutta la nazione e verso il nostro Paese, incentivando i flussi turistici, le esportazioni dei prodotti made in Italy, ecc., ma a me pare che questa sia stata soprattutto una mega-iniezione di morfina o di eroina spirituale, una colossale ?pera? metaforica in grado di stordire e narcotizzare la coscienza collettiva di un?intera nazione.
Il fenomeno non Š soltanto italiano, ma di proporzioni planetarie.
Ad esempio, nel 1950 in Brasile, dopo la finale persa contro l?Uruguay di Schiaffino, si registrarono numerosi suicidi e casi di depressione. Cito questo dato assai estremo per evidenziare in modo emblematico i comportamenti di isteria e patologia collettiva che sono connessi al calcio, non solo in Italia o in Brasile ma nel mondo intero.
E? un?enorme ingenuit… pensare che il calcio sia soltanto uno sport. Se cos fosse, non assisteremmo alle esasperazioni morbose, alle forme di isterismo e teppismo collettivo, alle violenze di massa cui ormai siamo assuefatti e che nulla hanno a che spartire con lo sport, mentre appartengono ad un fenomeno alienante e ad un business di portata mondiale.
Il calcio appassiona, travolge, emoziona, coinvolge, trascina e mobilita vaste moltitudini popolari come, anzi pi— delle religioni e delle guerre medesime. Basti pensare che la finale del campionato mondiale di calcio Š stata seguita in televisione anche nei territori arabo-palestinesi che sono teatro di un vero e proprio massacro completamente ignorato e dimenticato dai mass-media e dall?opinione pubblica internazionale.

Lucio Garofalo