Il presidente dell'Italia dei Diritti:"Un atteggiamento censorio in perfetto stile con la loro linea ideologica"

Roma - Era solo una normale risposta ad un post manifestamente strumentale contro Antonio Di Pietro sul sito http://www.camelotdestraideale.it , come avviene generalmente in rete, dove sono vigenti le regole democratiche basate sul confronto e sul dialogo costruttivi, ma è stata censurata.


Sul grave episodio è intervenuto il presidente dell'Italia dei Diritti Antonello De Pierro che ha dichiarato:"Avevo approvato personalmente la nota in questione, ma evidentemente per la destra la democrazia non è lecita nemmeno in rete, ed è per questo che sulla risposta si è abbattuta inesorabilmente la mannaia censoria. Tra l'altro ce l'aspettavamo. Del resto Berlusconi docet: si parla e si sparla, ma rigorosamente senza contraddittorio. E' stata questa la politica del Cavaliere per tanti anni, per addormentare e addomesticare magistralmente le coscienze e i proseliti obbediscono genuflessi".

Di seguito pubblichiamo interamente il post del blog in questione:


"Di Pietro ha candidato un indagato per Mafia I moralisti hanno sempre parecchi scheletri nell’armadio. Sempre. E Di Pietro non rappresenta un’eccezione, a questa regola. Anzi: la conferma appieno. Ad esempio. Quando gli è possibile, in tv, si scaglia contro i condoni varati - tra il 2001 e il 2006 - dal centrodestra. Peccato, però, che nella precedente legislatura (quando governava Prodi), egli abbia contribuito a far approvare 3 condoni: uno a favore di chi aveva assunto al nero (valevole anche come amnistia); uno a favore degli imprenditori agricoli; ed uno, infine, a favore dei Comuni campani che, alla data del 31 dicembre 2007, non avevano predisposto piani per la raccolta differenziata.
Quando si dice: faccia di tolla!
Ma queste sono inezie.
La cosa seria, invece, è che si è scoperto - via il Fazioso Liberale - che il Tonino nazionale ha candidato un uomo indagato per Mafia.
Lo racconta Il Sole 24 Ore: “Dalle informative contenute negli atti depositati emerge una figura, quella di Mautone, «al centro di un sistema di potere molto forte… volano di una serie di raccomandazioni in tutti i settori pubblici». Un sistema che vede l’ex provveditore come punto di riferimento anche per 5 esponenti dell’Italia dei valori, compreso il figlio del leader del partito, Cristiano Di Pietro. Nessuno di loro risulta al momento tra gli indagati, come a proposito di Di Pietro jr sottolineava ieri un comunicato dell’Idv.
Nelle carte dell’inchiesta-Romeo emergono però richieste precise avanzate da parlamentari in carica, come il deputato Nello Formisano e il senatore Aniello Di Nardo. Quest’ultimo in una telefonata ricorda a Mautone di un suo amico «che doveva essere chiamato» e non è stato più convocato per dei lavori di impiantistica di una galleria a Vico Equense. In un’altra conversazione segnala due architetti amici di Cristiano Di Pietro «ai quali non bisogna far prendere collera»”. “Americo Porfidia, deputato dell’Idv e sindaco di Recale, in provincia di Caserta, poi, è inserito tra le persone che hanno rapporti istituzionali con Mautone, e l’informativa degli investigatori precisa anche che a suo carico la Squadra mobile di Caserta ha aperto un procedimento penale per un’ipotesi di reato per associazione a delinquere di stampo mafioso.
Cardiologo, deputato in carica, a Mautone si è rivolto per chiedere consiglio per investimenti pubblici nel casertano”. Ohibò! Associazione a delinquere di stampo mafioso? E Tonino che dice, al riguardo? Ovviamente finge di non saperne una mazza. Guido Ruotolo, su La Stampa, gli chiede: “Nelle carte della Procura di Napoli si rivela anche che il sindaco di Recale, Amerigo Porfidia (il nome è sbagliato: si chiama Americo, ndr), Idv, è indagato in una inchiesta per mafia. Sarà sospeso?”. “Non so nulla. Lui l’avrò visto una decina di volte. Naturalmente sarà sospeso, se la notizia sarà confermata, immediatamente da Idv. Può capitare che in un cesto di mele vi sia quella marcia, che va isolata e cacciata”.
Non ne sa nulla? Strano, perché Il Tempo ci dice che Porfidia risulta indagato per Camorra, dal 2006: “Nel 2006 era sottoposto ad indagini per il reato di associazione a delinquere di stampo camorristico assieme ad altre 16 persone (…) risulta che l’istruttoria a carica di Porfidia sarebbe stata curata dalla squadra mobile di Caserta su ordine della direzione Distrettuale Antimafia di Napoli”.
Cioè il buon Tonino ha candidato nel 2008, una persona che già nel 2006 risultava indagata per Camorra?
Non si fa!
P.S: ovviamente, questo Porfidia è innocente fino a prova del contrario. Ma per Di Pietro, un avviso di garanzia equivale ad una condanna definitiva.

Ed ora ecco la nostra risposta censurata:


"Questa è pura strumentalizzazione. Se chi ha scritto questo post è informato sul fatto che generalmente quando una persona è sottoposta ad indagini preliminari non ne è a conoscenza nemmeno l’interessato, in quanto il tutto è coperto da segreto istruttorio, allora la cosa è preoccupante perché in linea con la più becera e tristemente nota (purtroppo anche all’estero) propaganda demagogica berlusconiana, e ciò mi meraviglia in quanto abbiamo sempre notato da parte vostra una dissociazione dalla destra plutocratica e imprenditoriale che ci governa, incarnando invece quei pochi ma fortunatamente esistenti principi e valori della destra sociale. Se è così altro che destra ideale! Se invece, come speriamo, tali esternazioni farneticanti sono dovute alla peggiore ignoranza giuridica, il consiglio è quello di documentarvi prima di pronunciare parole in libertà. Certo, in ogni caso un indagato è veramente poca cosa di fronte alla presenza in parlamento di decine di pregiudicati e prescritti. Uniamoci tutti e facciamo piazza pulita nel luogo deputato al concepimento e al parto delle leggi, per poter dare un esempio agli elettori che purtroppo hanno eletto questi personaggi davvero poco onorevoli, tra l’altro scelti dai partiti, invece di dare vita a polemiche sterili e incostruttive. Comunque, la pubblicazione di questa nota e la sua approvazione da parte del nostro presidente Antonello De Pierro, conferma che da oggi la nostra battaglia si arricchisce di un altro obiettivo da monitorare, in quanto potenzialmente deleterio e pregiudicante per i principi della democrazia, parola che probabilmente è alquanto distante dai vostri parametri ideologici, ma di cui per fortuna, a dispetto dell’humus conservatore e illiberale in cui affondano le vostre origini, ancora si respirano discrete ventate confortanti".