Cannonate sulla zona commerciale della capitale. Nella notte convocato d'urgenza il Consiglio, si è però concluso senza un niente di fatto

 

 

Tel Aviv, 4 gennaio 2009  -L’esercito israeliano è entrato nel centro di Gaza e ha cominciato a sparare in una delle più frequentate aree commerciali, provocando vittime e feriti.

Lo hanno riferito fonti mediche palestinesiViolenti combattimenti tra i militari israeliani e i miliziani di Hamas sono in corso alla periferia della città di Gaza, secondo quanto riferito da testimoni citati dal quotidiano Haaretz.
 CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU

Gli Stati Uniti hanno bloccato l’approvazione da parte del Consiglio di sicurezza dell’Onu di un comunicato che chiedeva il cessate il fuoco immediato tra Israele e Gaza nella Striscia di Gaza. La riunione del Consiglio, convocata d’urgenza dopo la decisione dello Stato ebraico di avviare un’operazione terrestre contro Hamas, si è conclusa così senza un accordo su un testo che chieda la fine delle violenze.
Il vice ambasciatore americano all’Onu, Alejandro Wolff, ha spiegato che gli Stati Uniti non vedono l’intenzione di Hamas di rispettare il cessate il fuoco, ponendo fine al lancio di razzi contro Israele. 
La Libia, unico paese arabo rappresentato in Consiglio di sicurezza, aveva presentato una bozza di risoluzione in cui esprimeva seria preoccupazione per l’escalation delle violenze a Gaza e chiedeva a tutte le parti in causa di osservare un immediato cessate il fuoco. Ma gli Stati Uniti hano deciso di bocciare il documento, che non indicava in Hamas un gruppo terroristico reo, secondo gli Usa, di avere sottratto il potere a Gaza alla legittima autorità nazionale palestinese guidata dal presidente Abu Mazen.
Il movimento islamico palestinese Hamas ha definito “una farsa” la riunione di questa notte del Consiglio di sicurezza dell’Onu che non è riuscito a raggiungere un accordo su una risoluzione di condanna contro Israele. ”Ciò che è avvenuto al Consiglio di Sicurezza è una farsa che mostra l’ampiezza della sovranità sulle sue decisioni esercitata dall’America e dall’occupazione sionista”, ha dichiarato in un comunicato il portavoce di Hamas, Fawzi Barhoum.

Il Consiglio di sicurezza “ha confermato il suo allineamento sulle posizioni dell’occupazione (israeliana, ndr) e gli ha dato la possibilità per proseguire il suo massacro a Gaza”, ha aggiunto Barhoum.  Barhoum ha inoltre “condannato” la posizione della presidenza dell’Unione europea, garantita dalla Repubblica ceca, definendola “parziale e garantista della prosecuzione dei crimini commessi dall’occupazione a Gaza”.
La presidenza ceca dell’Ue ha ritenuto ieri che Israele non ha il diritto di intraprendere azioni militari che “hanno ripercussioni in gran parte sui civili”. Ma in un primo momento il primo ministro ceco Mirek Topolanek aveva parlato di un’operazione “più difensiva che offensiva”.

ISRAELE

Quella che Israele sta combattendo nella Striscia di Gaza contro Hamas “è una guerra necessaria e giusta”. E’ quanto ritiene il presidente israeliano Shimon Peres, che questa mattina ha incontrato un nutrito gruppo di bambini nel sud dello Stato ebraico, area colpita dal lancio di razzi palestinesi lanciati dalla Striscia. “Se otterremo la nostra vittoria, ci sarà la pace”, ha detto Peres, secondo quanto si legge sullo Yediot Ahronot.
Quanto alla possibilità che le operazioni terrestri possano avere conseguenze negative sulla sorte di Gilad Shalit, il militare israeliano in mano ad Hamas dall’estate del 2006, Peres ha commentato: “credo che questa operazione possa aiutare questo buon soldato, questo buon figlio, a tornare a casa sano e salvo”. 
VITTIME E FERITI

Dodici palestinesi, per la maggior parte civili, sono stati uccisi dai colpi sparati dai carri armati israeliani impegnati in scontri con i miliziani di Hamas a Beit Lahiya, nel Nord della Striscia di Gaza. Lo hanno riferito fonti mediche palestinesi. Due delle vittime erano guerriglieri del movimento islamico, gli altri civili, tra cui quattro componenti della stessa famiglia, colpiti mentre si trovavano nella loro abitazione.

 

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