La giovane ha confessato di aver ammazzato l’uomo di 49 anni al Quartaccio. I vicini: "Era una persona splendida"


Un uomo di 49 anni, Matteo Zanni, è stato ucciso con una coltellata al cuore da Vanessa, la figlia di 20 anni nelll’abitazione di via Andersen al civico 71, nell'estrema periferia nord, nel quartiere popolare Quartaccio di Roma.
Alle 16.10 una persona ha chiamato il 113 per segnalare che un inquilino era privo di conoscenza, in una pozza di sangue, sul pianerottolo del primo piano. Gli operatori del 118 hanno accertato che l'uomo era morto. A quanto si è appreso la giovane, affetta da disturbi psichici, avrebbe accoltellato il padre al culmine di una violenta lite. L'appartamento a Roma dove è stato trovato assassinato l’uomo è nella stessa strada dove il 22 gennaio scorso una donna di 41 anni denunciò di essere stata violentata.

'Era una persona tranquilla, sempre disponibile. Non lo avevo mai sentito litigare con la figlia. Io sono invalida, e lui spesso mi aiutava a fare piccoli lavoretti in casa: non posso crederci. E' quanto racconta un'anziana vicina di casa di Zanni, professione vetraio. La donna abita al piano terra della palazzina di tre piani dove è avvenuta la tragedia familiare, uno stabile di edilizia popolare. Secondo quanto si apprende dai vicini l'uomo viveva con la figlia, un figlio di 11 anni e con la moglie Gabriella, che al momento dell'omicidio era al lavoro. Quando la donna è arrivata ha trovato il portone di casa circondato da poliziotti, carabinieri e residenti, racconta un'altra vicina, ed è scoppiata in lacrime. A dare l'allarme al 113, attorno alle 16.10, sono stati i vicini che sono usciti dagli appartamenti attirati dalle urla.

Vanessa è ora negli uffici del commissariato di Primavalle dove gli inquirenti la stanno ascoltando. Sul muro del palazzo di via Andersen qualcuno ha scritto tempo fa con una bomboletta spray rossa le parole 'ankio Vane ti adoro', forse un messaggio di uno spasimante rivolto proprio alla ragazza. Della firma, semicancellata, si legge solo l'iniziale G.
"Il padre era una persona splendida - commenta un abitante di via Andersen - era sempre disponibile e ci incontravamo spesso quando portavamo a passeggio il cane. E' una cosa incredibile".
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