ROMA (Reuters) - Erano otto milioni e 78 mila gli individui poveri, in Italia, nel 2008, di cui due milioni e 893mila in condizioni di povertà assoluta.

 Lo ha riferito oggi l'Istat.

Peggiora sensibilmente la situazione nel Mezzogiorno, dove la "povertà assoluta" ha raggiunto il 7,9%, in aumento di 2 punti percentuali rispetto allo scorso anno. Migliora, invece, la situazione delle famiglie con occupati e ritirati dal lavoro, con i dati in calo dal 3,1% del 2007 al 2% del 2008, dice il rapporto Istat, presentato questa mattina a Roma.

I dati complessivi sulla povertà, secondo l'Istituto di Statistica, sono comunque stabili, benché siano stati rilevati dei sommovimenti per quanto riguarda determinati segmenti.

Per quanto riguarda la povertà assoluta, oltre al Mezzogiorno peggiora anche la condizione delle famiglie composte da quattro membri, che hanno raggiunto una percentuale sopra la media, il 5,2%, i nuclei familiari con un componente in cerca di occupazione (14,5%), quelli con a capo un lavoratore autonomo (passano dall'1,8% al 4,5%), quelli con la persona di riferimento con meno di 45 anni (4,6%) e quelli con a capo una persona con licenza media inferiore, che superano la media attestandosi al 5,2%.

Anche il fenomeno della povertà relativa, la cui soglia, per una famiglia di due componenti, è pari alla spesa media procapite nel paese -- 999,67 euro al mese nel 2008 -- è rimasto sostanzialmente stabile, pur facendo registrare un aumento nelle famiglie numerose (dal 14,2% al 16,7% per quelle con quattro membri), in quelle con monogenitore (arrivate al 13,9%), in quelle con la persona di riferimento in cerca di occupazione (dal 27,5% al 33,9%) e in quelle con a capo un lavoratore autonomo (dal 7,9% all'11,2%).

Anche per quanto riguarda la povertà relativa, infine, si registra un miglioramento solo nel dato relativo agli anziani. Le famiglie, con almeno un anziano, in condizione di povertà relativa, infatti, passano dal 13,5% al 12,5%, quelle con due o più anziani dal 16,9% al 14,7%.

Commentando i dati diffusi dall'Istat, il ministro del Lavoro, della salute e delle Politiche Sociali, Maurizio Sacconi ha rilevato come sia "opportuno sviluppare la strada aperta con la Carta Acquisti in favore di famiglie con anziani o minori indigenti. L'esperimento, che ora dovrà essere completato, impiegando le risorse residue, ha avviato un canale di comunicazione tra le istituzioni, i donatori privati e i beneficiari, così come, per la prima volta, ha consentito una prima identificazione dei soggetti bisognosi".

"Per queste ragioni - ha continuato Sacconi - anche attraverso il dialogo con gli attori sociali, il Governo è intenzionato a procedere lungo la strada intrapresa coinvolgendo altri donatori privati e tutte le reti che generosamente si dedicano agli ultimi degli ultimi".

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