ROMA (Reuters) - Un noto pornoattore è l'ultima "vittima eccellente" della lotta della Guardia di Finanza all'evasione fiscale, secondo quanto riferisce un comunicato della Gdf.

Nell'ambito delle indagini delle Fiamme Gialle sull'evasione internazionale, l'uomo deve giustificare di aver occultato all'erario redditi per centinaia di migliaia di euro attraverso la fittizia istituzione di società in "paradisi fiscali" (in particolare, in Ungheria).

 

Per effetto delle indagini delle Fiamme Gialle l'attore ormai non potrà più chiedere di far rientrare in Italia le somme evase con le agevolazioni dello "scudo". Solo, infatti, chi è nelle condizioni previste dalla legge (non è stato cioè già scoperto dal Fisco) potrà rimpatriare o regolarizzare - entro il 15 aprile 2010 - i patrimoni e le disponibilità finanziarie detenute illecitamente all'estero.

 

In un'altra indagine, che ha già portato lo scorso maggio all'arresto di cinque persone, sono state invece rintracciate ingenti somme riciclate, ritenute il frutto dell'evasione fiscale di industriali delle province di Forlì, Bologna, Rimini e Pesaro.

 

Il sospetto - giustificato dai consistenti elementi scoperti dai finanzieri - è che abbiano utilizzato banche di Forlì per trasferire il denaro evaso a società finanziarie di San Marino per poi farlo rientrare "ripulito" in Italia, sotto forma di concessione di crediti a società "amiche". Parallelamente i finanzieri hanno avviato controlli fiscali nei confronti di 130 persone che hanno trasferito a San Marino capitali per 50 milioni di euro frutto probabile di evasione.

 

In un'altra inchiesta, le Fiamme Gialle stanno "setacciando" le posizioni di 700 nominativi, tra aziende e persone fisiche, residenti a San Marino ma con domicilio fiscale al Consolato Generale della Repubblica del Titano a Rimini.

 

Nel settore della lotta all'evasione, alle frodi fiscali di rilievo internazionale ed ai trasferimenti illeciti di capitale oltre confine, la Guardia di Finanza ha concluso, dall'inizio dell'anno e fino al mese di luglio, 5.690 indagini.

 

Ammonta a 1,8 miliardi di euro, invece, l'Iva evasa attraverso l'utilizzo di società fittizie, mentre i redditi evasi e scoperti dai finanzieri raggiungono addirittura quota 3,3 miliardi di euro.


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