costo lavoroIl costo del lavoro in Italia è uno degli argomenti evergreen inserito costantemente nei programmi politici di tutti i governi negli ultimi 50 anni. Un tema che, a parere di tutti, deve essere preso in esame, ma che per varie ragioni ancora è lontano dall’essere affrontato con determinazione.
Parliamo del famoso “cuneo fiscale” , che rappresenta inequivocabilmente uno dei freni più importanti allo sviluppo delle nostre aziende e del mercato del lavoro in Italia, alimentando escamotage noti (lavoro sommerso) e non permettendo l’innalzamento degli stipendi per i lavoratori e al contempo limitando le performance delle aziende.
Cerchiamo di fornire qualche informazione per comprendere il fenomeno e le possibili soluzioni sistemiche e temporanee per arginarlo.

costo del lavoroCos’è il cuneo fiscale?

Il cuneo fiscale è la somma di tutte le imposte (dirette ed indirette) che gravano sul rapporto di lavoro sia dal punto di vista dell’azienda che del lavoratore. Su ogni rapporto di lavoro gravano infatti delle imposte in carico all’azienda ed altre in carico al dipendente. Nell’infografica del centro studi Confindustria è evidente il peso delle imposte per scaglioni di stipendio netto crescenti.

Per un netto in busta di 780€ infatti l’azienda ha un costo di circa 1360 €. Al quale poi si aggiungono le imposte sul reddito del lavoratore. Nella seconda infografica, fatta 100 la retribuzione netta (assumendo una fascia di reddito media con un lordo di 31000 € annui) le imposte pesano per il 32%, i contributi a carico del lavoratore per un 14% , mentre quelli a carico dell’impresa sono il 61% . Sul netto percepito dal lavoratore pertanto si aggiunge il 107% di imposte e contributi.

La situazione dell’Italia e è perché sarebbe importante abbassare il cuneo fiscale?

L’Italia il cuneo fiscale è molto alto e rispetto alla media europea del 36% si colloca al terzo posto in europa come evidenziato dal rapporto Taxing Wages 2020. Una diminuzione del costo del lavoro permetterebbe alle imprese di assumere e di incentivare l’occupazione e, d’altro canto, introdurre una minore tassazione per i lavoratori aumenterebbe il loro potere di spesa e di investimento a favore dello sviluppo del mercato.

costo del lavoro 2

Nel frattempo quali sono gli strumenti per poter far fronte a questa pressione fiscale?

In attesa dell’intervento strutturale sulla revisione degli scaglioni IRPEF e della revisione della tassazione in capo alle aziende in merito alla forza lavoro, ci sono delle soluzioni che possiamo consigliare agli imprenditori per ottimizzare i costi e ridurre, legalmente, la pressione fiscale.

Prima di tutto avere un buon professionista nel campo della consulenza del lavoro. Infatti molte voci di spesa troppo spesso sono tassate erroneamente mentre con un’ottimizzazione di alcuni aspetti si può giovare di tutte le possibilità permesse dalle disposizioni fiscali: fringe benefit, spese di gestione degli automezzi, rimborsi spese, ecc. Queste azioni ovviamente necessitano di un’attenta analisi della realtà aziendale, giusti professionisti e spesso un cambio radicale dei processi aziendali in alcuni ambiti per effettuare le giuste azioni e permettere la corretta imputazione dei costi e della tassazione.

Una soluzione senza pensieri invece è rappresentata dall esternalizzazione della forza lavoro, che permette all’azienda, anche in momenti di crisi, di salvaguardare i posti di lavoro, ottimizzando ed in certi casi riducendo in maniera consistente i costi di gestione, godendo allo stesso tempo di una gestione seria, competente e sempre aggiornata delle pratiche amministrative (assunzioni, buste paga, F24, 770, ecc).

Sempre più aziende si stanno oggi rivolgendo alle società di outsourcing dei dipendenti le quali offrono servizi dedicati all’abbattimento dei costi del personale: pensando interamente a tutti gli adempimenti burocratici ed all’erogazione dello stipendio garantendo benefici immediati e misurabili.

Tali realtà sono nate proprio con l’obiettivo di cambiare la pericolosa convinzione di poter risolvere il problema dell’elevato costo del lavoro e degli oneri sociali, solamente riducendo il personale. Una pratica che, oltre a rappresentare una visione poco lungimirante per la sopravvivenza e il successo di un’azienda, potrebbe essere altamente rischiosa per l’azienda stessa che diminuirebbe così la propria competenza (il know-how aziendale) e quindi la propria capacità di essere competitiva sul mercato.

Una delle realtà più interessanti sul panorama italiano è Abbattoicosti.it che racchiude una serie di consigli e risorse gratuite per l’ottimizzazione di una serie di costi aziendali e ha come core business proprio la consulenza per la revisione dei costi del personale.

Con 10 anni di esperienza alle spalle e un portfolio di oltre 3.000 imprese per un totale di 10mila dipendenti, Abbattoicosti.it permette di ottimizzare (spesso anche considerevolmente) i costi amministrativi legati all’evasione delle incombenze burocratiche per la gestione degli stipendi, liberando parte del capitale immobilizzato ma mantenendo inalterati i contratti di assunzione e tutte le garanzie per i dipendenti.
Ogni caso è studiato nel dettaglio da professionisti che valutano la fattibilità di ogni progetto fornendo risposte concrete agli imprenditori.

Non solo costo del lavoro ma anche strumenti finanziari adeguati

Abbattoicosti.it opera in tutta Italia e si occupa anche della consulenza sugli strumenti finanziari e bancari da utilizzare per la gestione aziendale. Troppo spesso le aziende non si rendono conto dei costi nascosti dei rapporti bancari, oppure non sfruttano al meglio le possibilità messe a disposizione dalle nuove tecnologie in ambito fintech.

L’imprenditore può cogliere un'opportunità preziosa, per ripensare ad alcuni aspetti dell’azienda, degli spunti per risparmiare ed ottimizzare i costi, prenotando una consulenza gratuita con un responsabile che illustrerà le possibilità e i benefici delle soluzioni per l’azienda, rispondendo a tutte le domande e le curiosità legate all’attuazione della riduzione, sia da punti di vista economici che legali.

In concreto, dunque, ecco come possono le aziende fronteggiare da subito i costi:

  • affidarsi ad un professionista consulente del lavoro capace ed aggiornato;
  • risparmiare sui costi dei conti correnti bancari e sui pagamenti;
  • risparmiare sui costi del personale ottimizzando ed esternalizzando alcune risorse;
  • ridurre i costi di gestione delle pratiche burocratiche legate alla gestione del personale con l’aiuto di aziende di outsourcing del personale;

Questo si traduce in:

  • avere una gestione seria e competente delle pratiche amministrative legate agli stipendi;
  • disporre di maggiore liquidità derivante dai risparmi lato bancario e lato personale;
  • avere dipendenti soddisfatti;
  • avere un risparmio sicuro e certificato, e zero rischi;
  • utilizzare strumenti finanziari moderni e sostenibili.

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Fonte dati: Confindustria studio costo lavoro ed infografica