Mario Sesti con “Mondo Sexy”, il nuovo film presentato alla 76esima Mostra del Cinema di Venezia alle Giornate degli Autori – Eventi Speciali, rende omaggio a un genere cinematografico molto in voga negli anni sessanta e forse sottovalutato, quello dei documentari sul nudo di donna e altre trasgressioni.

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In un’Italia ancora ingenua, queste pellicole stuzzicavano gli appetiti sessuali maschili presentando un campionario di spogliarelli femminili estrapolati dal mondo notturno “peccaminoso” delle grandi capitali mondiali.

L’erotismo basato quindi sul puro voyeurismo, sull’esposizione del corpo, più che sull’atto sessuale vero e proprio che si renderà esplicito molti anni dopo con l’avvento del cinema hard. Se mai, il modo di stimolare l’eccitazione per lo spettatore maschio è in qualche modo anticipatore delle commedie scollacciate anni settanta dove il massimo del godimento era dato dall’immancabile doccia della bellona di turno (Gloria Guida, Edvige Fenech, Nadia Cassini, Annamaria Rizzoli) spiata dal buco della serratura.

I film da cui Mario Sesti ha tratto gli spezzoni per la sua opera, all’epoca della loro uscita, incontravano molti ostacoli da parte della rigida censura di allora che li riteneva “scandalosi” e “pericolosi per la pubblica morale”, ma in compenso, forse proprio come reazione a quel tipo di “criminalizzazione”, sbancavano il botteghino a fronte di budget di realizzazione piuttosto modesti.

Mondo sexy”, come da copione in operazioni del genere, alterna a immagini di repertorio autorevoli interventi di critici e addetti ai lavori.

Ognuno dice la sua, ma resta insoluto l’antico dilemma se sia vincente l’atteggiamento dell’uomo che pretende di imporre la sua presunta superiorità attraverso lo sfruttamento del corpo femminile o è la donna che, attraverso l’arma della seduzione, esercita un potere sull’universo del cosiddetto sesso forte.

Particolarmente apprezzabile di “Mondo Sexy” l’uso del montaggio, delle musiche e degli effetti speciali. Una abilissima "miscela" che regala al lavoro di Sesti un affascinante effetto ipnotico, rappresentativo di un mondo lontanissimo e di una società profondamente cambiata.

Il film è prodotto da Augustus Color.

 

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