VetrinaCinema |
a
cura di
Alessio
Sperati
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Ma
che colpa abbiamo noi Registicamente curato, dotato di una sceneggiatura funzionante, merito dei bravi De Bernardi, Plastino e Satta, il diciottesimo lungometraggio di Carlo Verdone si dimostra come un salto tecnico e contenutistico, qua e là deturpato da qualche furtarello casalingo: situazioni alla Compagni di scuola e personaggi presi in prestito da Maledetto il giorno che ti ho incontrato. Il comico romano torna alla coralità per esprimere con maggiore libertà di movimenti il disagio esistenziale di otto persone in analisi di gruppo, un costante ed irrinunciabile appuntamento cui sono morbosamente legati. L'improvvisa morte della psicanalista li costringe a trovare un rimedio, un sostituto o, al limite, l'autogestione. Galeazzo (detto Gegè) presenta un psicopatologia nata da un rapporto conflittuale con il genitore sfocante nell'impossibilità di esprimere a sua volta la funzione paterna. Gabriella presenta i sintomi di una grave forma depressiva, come reazione incontrollata al problema dell'età che la porta ad esibirsi con abiti e accessori non consoni all'età e che la pongono al centro di un'attenzione pericolosa e umiliante. Flavia presenta una mancanza di autostima verso sé stessa e la propria femminilità; costretta da un infelice rapporto con un uomo sposato. In attesa di un cambiamento che non arriva mai, la donna si sfoga collezionando in modo meticoloso scarpe con tacchi a spillo. Ernesto presenta una grave forma depressiva nata dalla fine del suo matrimonio, il suo rapporto di dipendenza dalla moglie gli provoca una grave forma di insonnia, riuscendo a dormire solo su treni in movimento. Luca ha accettato senza problemi la sua omosessualità ma resta tuttavia incapace di instaurare rapporti maturi e stabili. Chiara è bulimica, una ragazza estremamente chiusa e introversa che sfoga le sue carenze comunicative con l'assunzione disordinata e incontrollata di cibi. Forti elementi di introversione fanno di Marco il signor nessuno, ospite di un mondo tutto suo, ma tuttavia determinato a fini ben precisi, per questo maschererà la sua posizione. Infine Alfredo, segnato da una carenza di relazioni, si rende come l'elemento più fragile del gruppo. La scelta del cast giovanile insospettisce sui rimandi ad un cinema dove le tematiche generazionali la fanno da padrone e dove la Caprioli e Accorsi (Pesce è il suo sosia) ne sono i vettori; il calderone viene tuttavia condito con rinnovato stile e autenticità espressiva. I giochi di 'dolly' e un timido tentativo di piano sequenza fanno ben sperare sul futuro del regista/attore romano, ma nel frattempo intratteniamoci con la piacevole 'melancomica' terapia di gruppo di Ma che colpa abbiamo noi.
Leggi l'intervista a Carlo Verdone
Cast artistico Carlo Verdone - Gegè Margherita Buy - Flavia Anita Caprioli - Chiara Stefano Pesce - Marco Antonio Catania - Ernesto Lucia Sardo - Gabriella Max Amato - Luca Raquel Sueiro - Daria Luciano Gubinelli - Alfredo Sergio Graziani - Camillo Tinacci
Dati Tecnici Regia: Carlo Verdone Fotografia: Danilo Desideri Soggetto: Piero De Bernardi, Pasquale Plastino, Fiamma Satta, Carlo Verdone Sceneggiatura: Piero De Bernardi, Pasquale Plastino, Fiamma Satta, Carlo Verdone Montaggio: Claudio Di Mauro Produzione: Alberto Maria Brusco Produzione esecutiva: Mino Barbera Musica: Lele Marchitelli Scenografia: Maurizio Marchitelli Costumi: Maurizio Millenotti Suono: Tommaso Quattrini Produzione: Virginia, Warner Bros.Italia Origine: Italia Distribuzione: Warner Bros. Durata: 116' Formato: 35 mm Aspect Ratio: 2.35:1 Genere: Commedia Uscita nazionale: 10 Gennaio 2003 Per gli indirizzi e i recapiti dei cinema visita LOCALITALIA - Cinema --> Clicca qui! Vuoi
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